Osteoporosi: prevenzione, diagnosi e cura

I consigli sulla patologia prima che sia troppo tardi. Il 20 ottobre Giornata Mondiale dell’ osteoporosi: in Italia eventi in ordine sparso

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L’ osteoporosi è una condizioni molto diffusa, soprattutto nei soggetti over 50 principalmente donne. Si calcola che in Italia ne soffrano circa quattro milioni e mezzo di persone, in un rapporto di 3,5 volte di più a svantaggio del sesso femminile rispetto a quello maschile. Una patologia peraltro davvero subdola visto che si sviluppa in modo silente ed asintomatico: quando si manifesta il danno è praticamente irreversibile.

Di questo e molto altro si dovrebbe occupare la Giornata Mondiale dell’osteoporosi WOD (World Osteoporosis Day) che si celebra il 20 ottobre. Il condizionale è d’obbligo perché in Italia l’organizzazione fiduciaria del la fondazione internazionale, la fondazione Firmo, non ha reso noti gli eventi collegati e le eventuali consulenze gratuite.  Iniziative sporadiche, individuali e non coordinate sono previste in varie città d’Italia ma senza poter disporre di uno specifico calendario.

Ecco, dunque, l’importanza di poter informare attraverso il sito saluteokay.com sugli elementi di prevenzione, diagnosi e cura di questa patologia che (ultimi dati aggiornati nel 2010) in Italia porta in un anno 90mila persone al pronto soccorso per la frattura del femore e 70 mila per frattura di una o più vertebre. Secondo l’OMS, Organizzazione mondiale della sanità, a causa di questa malattia addirittura ogni 3 secondi si verifica una frattura di femore, polso o vertebra.

Innanzitutto cosa è l’osteoporosi. La parola stessa indica che si tratta di una sorta di “porosità” dell’osso ovvero una condizione nella quale l’osso diventa  più sottile e fragile, e quindi più soggetto a fratturarsi anche senza trauma. La perdita di osso avviene progressivamente, senza dare segnali fino al verificarsi della frattura. L’osso è frutto dell’opera di modellazione continua tra formazione di nuovo tessuto e riassorbimento di quello vecchio. Fino ai 20 anni è preponderante l’azione di accrescimento, dai 20 ai 40 l’azione di “turnover osseo” si equivale mentre a partire dai 40 il rapporto si modifica e la quantità di osso riassorbito inizia a supera la quantità di osso prodotto. Nelle persone affette da osteoporosi questo divario è grande e le ossa diventano sottili, fragili e porose. In media dopo i 50 anni una donna su tre e un uomo su cinque sono a rischio di subire una frattura per osteoporosi nel corso della vita.

COME DIAGNOSTICARE L’ OSTEOPOROSI

Come riconoscere l’osteoporosi? Lo strumento migliore per valutare la presenza e l’eventuale gravità dell’osteoporosi è la MOC (Mineralometria ossea computerizzata) che misura la densità ossea ma deve essere il medico curante a prescriverla in relazione a una serie di parametri clinici e anamnesici.

Nell’ordine vanno valutati:

  1. presenza di fattori di rischio;
  2. nella donna la menopausa che sia naturale, precoce, chirurgica (ovariectomia in età fertile) o chimica (terapia con analoghi dell’Lh-rh);
  3. in caso di terapie prolungate con farmaci ad azione documentata sul metabolismo osseo;
  4. riscontro casuale di fratture di corpi vertebrali, asintomatiche;
  5. endocrinopatie (ipertiroidismo, iperparatiroidismo, morbo o sindrome di Cushing).

Un approccio diagnostico-terapeutico integrato consente allo specialista di riconoscere la patologia e di impostare una terapia farmacologica mirata per ridurre il rischio di frattura o di rifrattura – spiega Alain Rocco, specialista in Medicina fisica e riabilitativa Gruppo INI (Istituto Neurotraumatologico Italiano)È importante intervenire sui fattori di rischio modificabili (attività fisica, alimentazione, fattori comportamentali e ambientali) e prescrivere un’adeguata terapia con Calcio e vitamina D, che migliorano l’efficacia del singolo farmaco antiosteoporotico e riducono il rischio di caduta”.

COME CURARE L’ OSTEOPOROSI

Per curare l’osteoporosi si può far ricorso ad un approccio farmacologico. “Diversi sono i farmaci a disposizione per la terapia dell’osteoporosi e possono essere suddivisi in due grandi categorie: gli antiriassorbitivi, che inibiscono il riassorbimento osseo rallentando o arrestando l’intero processo di rimodellamento, e gli anabolici, che stimolano la neoformazione ossea. La prescrizione di farmaci, utilizzati per il trattamento dell’osteoporosi grave, viene effettuata da centri per la prevenzione e cura dell’osteoporosi, autorizzati dal sistema sanitario regionale”, spiega il dottor Rocco. Attenzione però all’uso di questa classe di medicine, come segnala questo studio.

C’è poi la terapia vibratoria: l’esercizio terapeutico vibratorio, grazie a macchine di ultima generazione (Vibra) sfrutta l’energia meccanica prodotta per stimolare sul corpo specifiche risposte neuromuscolari, osteo-articolari ed ormonali. “La vibrazione meccanica esercita una azione eccitatoria tonica sui muscoli, ‘tonic vibration reflex’, ed è in grado di aumentare il reclutamento di unità motorie muscolari durante un esercizio fisico con conseguente incremento della forza e potenza muscolare, inoltre gli stimoli vibratori producono sollecitazioni efficaci sulle funzioni biologiche delle ossa. E’ stata osservata una variazione significativa nella densità delle ossa spugnose della parte prossimale del femore (34% in più del campione di controllo) a seguito di trattamenti con la esercizio terapeutico vibratorio”, aggiunge il fisiatra.

Secondo gli esperti, nel tentare di ridurre ulteriormente l’impatto sanitario e sociale di una patologia per lo più asintomatica, progressiva e potenzialmente invalidante quale è l’osteoporosi, è prioritaria anche l’adozione di stili di vita sani. Ad esempio assumere regolarmente cibi che contengano calcio garantisce una migliore performance dell’osso del soggetto adulto. Contrastanti i pareri sulla validità della soia nella dieta per prevenire e curare l’osteoporosi.

L’esposizione ai raggi solari nei periodi primaverili ed estivi, incrementa la produzione e la disponibilità di vitamina D utile per il fissaggio del calcio alimentare alla massa ossea. L’evidenza scientifica dimostra inoltre che abuso di alcol e il fumo nuocciono alla massa ossea e sono fattori di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi. “Uno stile di vita sano associato ad una regolare attività fisica con un adeguato programma riabilitativo basato su esercizi personalizzati di rinforzo muscolare e di rieducazione all’equilibrio e alla deambulazione, e all’utilizzo di farmaci idonei, è un importante fattore protettivo per l’osteoporosi ed è in grado di diminuire nel paziente sia il rischio di caduta che di traumi correlati” sottolinea il dottor Rocco. Lo sport, secondo questa ricerca, è importante soprattutto nell’età pre-adolescenziale come preventivo dell’osteoporosi dell’età adulta.

In quei malati con ridotta mobilità ed elasticità fisica, l’idrokinesiterapia è una tecnica fisioterapica che permette di attivare i processi metabolici, migliorare i movimenti muscolari, ridurre il dolore. “L’azione dell’idrokinesiterapia induce, tramite un effetto rilassante, dato dalla temperatura controllata nella vasca, un fisiologico riequilibrio posturale consentendo di far eseguire anche ad una persona con limitazioni funzionali, quali sono i pazienti affetti da osteoporosi, attività motorie impossibili o comunque difficili da ottenere in palestra o in un trattamento a secco”, conclude l’esperto.

 

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