L’osteoporosi è una condizione estremamente diffusa e pericolosa: dopo i 50 anni, una donna su quattro ne è colpita, uno su otto tra gli uomini. E l’età non dissipa i rischi. Anzi, al contrario. La malattia aumenta con l’invecchiamento. Combattere contro questa fatalità è quindi un obiettivo importante, anche perché è fonte di fratture più o meno guaribili.
L’EFFETTO DELLO SPORT TRA I 7 E 9 ANNI
Secondo quanto rivela la rivista International Osteoporosis Foundation attraverso l’articolo “Influence of a School-based Physical Activity Intervention on Cortical Bone Mass Distribution: A 7-year Intervention Study” gli svedesi potrebbero aver trovato una soluzione. Le conclusioni dello studio sono di invitare le scuole a dedicare almeno 3 ore e mezza alla settimana allo sport per aumentare la salute delle ossa in fase di crescita pre-adolescenziale. Anche, secondo questo lavoro scientifico, solo quasi esclusivamente le ragazze a beneficiare di questo surplus di attività fisica.
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori della Lund University e della Deakin University hanno condotto un esperimento per 7 anni in quattro diverse scuole con 261 bambini (116 bambine e 145 ragazzi) dai 6 ai 9 anni con l’obiettivo di misurare l’effetto di ulteriori corsi sportivi sulla salute delle ossa. Il primo gruppo è stato sottoposto a 3 ore e mezza di attività a settimana, contro la tradizionale ora di allenamento fisico per altri partecipanti. Lo studio ha poi raccolto i dati sulla massa, sulla struttura e sulla forza della tibia.
E i risultati portano a incoraggiare la pratica dello sport in giovane età. I ricercatori riferiscono, infatti, che le ragazze adolescenti che hanno eseguito le attività di intensità da moderata a alta, tipo ginnastica, calcio, basket, in ragione di 3 ore e mezza a settimana, avevano una tibia più forte (+ 6,9%), più spessa (+ 2,5%) e con una migliore distribuzione della densità ossea, e questo, indipendentemente dall’età e dal peso. Questo effetto non è stato osservato nei maschietti. Come spiegazione, gli autori dello studio ipotizzano che “Prima del nostro studio, questi ragazzi erano già abituati ad una attività più intensa e più frequente rispetto alle ragazze. Questa eccedenza di esercizio, pertanto, non ha causato alterazioni ossee “, si aggiunge.
MENO ESPOSTI ALLE FRATTURE DA ADULTI
Il dr. Fritz Jesper, team leader della ricerca che potrete consultare in lingua originale IN QUESTA PAGINA, conclude: “l’ottimizzazione della massa e della forza ossea nei giovani ha un impatto positivo sulla salute delle ossa e la prevenzione delle fratture in età adulta“. Va ricordato che la frequenza dell’osteoporosi va dal 40% nelle donne oltre i 65 anni al 70% nelle donne oltre gli 80 anni. Le fratture legate all’osteoporosi sono le più frequenti: in Francia le fratture del polso sono 35.000 ogni anno, delle quali più della metà si verificano prima dei 65 anni. Ogni anno si contano inoltre tra le 50.000 e le 75.000 fratture vertebrali e 50.000 fratture del collo del femore.
QUESTO STUDIO INGLESE rivela i benefici della soia nella prevenzione dell’osteoporosi mentre l’agenzia europea per la sicurezza alimentare EFSA segnala IN QUESTA ANALISI che gli alimenti e integratori addizionati di vitamina D assunti dai bambini sono utili per questa finalità. Attenzione, al contrario all’uso di integratori di calcio: QUESTA RICERCA evidenzia rischi cerebrovascolari e di demenza.