In Italia mancano informazioni chiare sui rischi connessi all’uso di cellulari e cordless. Per questo motivo ben tre ministeri hanno l’obbligo di dare il via ad una campagna di chiarezza rivolta a tutta la popolazione.
Lo ha disposto il Tar del Lazio che ingiunge a tre ministeri, all’Ambiente, alla Salute e all’Istruzione, ciascuno per il proprio ambito di competenza, a provvedere entro sei mesi a partire dal 15 gennaio 2016 a diffondere una campagna informativa sulle corrette modalità d’uso di telefoni cellulari e cordless e sui rischi per la salute e per l’ambiente connessi ad un uso improprio di questi apparecchi.
Il Tribunale amministrativo ha accolto sul punto il ricorso dell’Associazione per la prevenzione e la lotta all’elettrosmog ricordando, nella sentenza, che «dagli atti depositati in giudizio risulta che già, con nota prot. n. 0001080 -P del 16 gennaio 2012, il Ministero della Salute, in riscontro ad una precedente richiesta di uno dei procuratori della Associazione ricorrente, evidenziava: “…. il tema dei possibili rischi per la salute conseguenti all’uso del cellulare è alla costante attenzione del Ministero della Salute, in particolare a seguito della classificazione stabilita dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel 2011, di agente possibilmente cancerogeno per l’uomo (categoria 2B) per i campi elettromagnetici in radiofrequenza“. In sei anni, dunque, non si è fatto nulla o ben poco, pur nella consapevolezza dei rischi, nonostante questa petizione sottoscritta da cento illustri professionisti e comitati. Neanche adottare questo regolamento per gli ambienti sanitari, come hanno fatto Canada, Gran Bretagna e Francia.
Com’è noto, la materia sulla pericolosità cancerogena dell’elettrosmog da telefonia mobile, è molto dibattuta. E lo ribadisce anche Roberto Moccaldi, responsabile di Medicina del lavoro del Cnr Roma, sentito dall’Adnkronos Salute. Sui pericoli per la salute dall’abuso di cellulari e cordless, dice, “non ci sono evidenze, nonostante la mole di ricerche sulle emissioni elettromagnetiche, circa 30mila in trent’anni. Ma è giusto e utile che le istituzioni preposte informino i cittadini sui comportamenti per un uso razionale. Il telefonino va usato quando serve, non costantemente quasi fosse una prolunga del nostro corpo“.
«È particolarmente importante che siano le istituzioni a farsi carico dell’informazione in merito – spiega l’esperto – perché, purtroppo, sul tema circolano notizie non verificate e non attendibili, fake news che possono allarmare inutilmente». Oggi, continua Moccaldi, «gli effetti certi e verificati dell’esposizione alle onde elettromagnetiche sono: il riscaldamento (dell’orecchio e delle strutture limitrofe), che non crea problemi di salute ed è sempre meno evidente con i modelli di device più recenti; le interferenze con dispositivi impiantati come i pacemaker, che tra l’altro i telefonini di nuova generazione limitano molto; e l’aumento delle patologie muscolo-tendinee della mano per un utilizzo eccessivo dei messaggi». Questo studio francese suggerisce norme di comportamento corrette nei confronti dei bambini.
Un «gran numero di studi sono stati condotti negli ultimi vent’anni per capire se l’uso del telefonino rappresenta un rischio potenziale per la salute umana. Ma al momento non sono stati provati effetti avversi» provocati dall’impiego del cellulare. È quanto emerge dall’ultimo parere dell’Organizzazione mondiale della sanità OMS in materia di salute e telefonini – risalente a qualche anno fa – tema al centro della pronuncia del Tar del Lazio. Ma cosa è emerso dalle ricerche? Il gruppo di esperti dell’International Agency for Research on Cancer (Iarc) dell’Oms ha classificato nel 2011 i campi elettromagnetici a radiofrequenza quali «possibili cancerogeni» per l’uomo (gruppo 2B). Il gruppo di lavoro – 31 scienziati di 14 Paesi – aveva concluso che l’analisi dell’uso dei telefoni cellulari per oltre 10 anni non aveva dimostrato un aumento del rischio di glioma o meningioma, ma per gli esperti Oms c’erano «alcune indicazioni di un aumento del rischio di glioma» per i super-utenti che stanno per ore e ore al giorno al telefonino. Le evidenze al momento disponibili, precisava la Iarc, erano limitate a queste due neoplasie.
Il più recente tra gli studi, questo condotto in Australia, conferma l’assenza di relazione tra uso dei telefoni cellulari e alcuni tumori cerebrali.
IL RITORNO DEI TELEFONI DA TAVOLO
Nell’incertezza, si sta diffondendo con grande rapidità in molte abitazioni frequentate da bambini piccoli e negli uffici, il ritorno all’uso del telefono da tavolo e la connessione internet attraverso cavo. Insomma, si sono eliminati wi-fi e cordless. La tecnologia ha migliorato notevolmente le prestazioni degli apparati fissi ed il design offre una vasta gamma di modelli. Questo Gigaset S30350S212R101 DA610 Telefono da Tavolo con Vivavoce, colore: Nero costituisce un primato di efficienza. Più classico, economico e essenziale (25 nomi in memoria) è il Philips M110W Scala Elegante Telefono con Filo, Bianco mentre questo TELEFONO FISSO SAIET FAMILY MULTIFUNZIONE VIVAVOCE A TASTI GRANDI CON FOTO COLORE TITANIO si presta particolarmente per le persone anziane o comunque che preferiscono i tasti ben visibili. Chi non vuole avere a che fare con un telefono alimentato a batterie o alla presa elettrica può puntare sul classico intramontabile Telecom Italia Sirio Punto 720603 Telefono Corded, Bianco Linea vintage ma funzioni moderne per questo Brondi Hallo Telefono Fisso Nero Design Vintage, Display Caller ID, Vivavoce mentre se si cerca l’ultra-vintage con funzioni essenziali si può ricorrere all’economico elemento d’arredo Brondi Vintage 10 Black Telefoni domestici, Nero [Francia].