Impedire l’uso dei telefoni cellulari negli ospedali e negli ambulatori, confinandolo, semmai, in stanze dedicate. E’ quanto accadrà molto presto nelle strutture sanitarie francesi dove si sta preparando una grande rivoluzione. E in Italia?
A CELLULARI SPENTI NEI REPARTI
Già dal 1995, attraverso una circolare, in Francia si avvertiva che l’uso di telefoni cellulari negli ospedali produce rischi di interferenze da campi elettromagnetici sui dispositivi medici. In quella nota l’Agence nationale de sécurité sanitaire de l’alimentation, de l’environnement et du travail ANSES invitava le istituzioni sanitarie ad informare il proprio personale ed i pazienti di questo potenziale pericolo e sottolineava la necessità di spegnere il proprio telefono cellulare nelle aree dell’assistenza sanitaria.
Nonostante queste raccomandazioni, l’uso dei telefoni cellulari è diventato comune negli ospedali, sia per i professionisti della salute (medici, infermieri tecnici alle prese con chiamate di emergenza, allarmi e altro) che da parte dei pazienti o dei loro familiari. In questo contesto, l’ANSES ha prodotto ad aprile 2016 una revisione dei rischi potenziali di interferenza elettromagnetica sui dispositivi medici esposti alle frequenze radio. L’expertise collettiva (condotta da un nutrito gruppo di specialisti ai massimi livelli di radiobiologia, radiotossicità, tumori della pelle umana, oftalmologia, nanomateriali e radiazioni non ionizzanti) dell’ANSES si è focalizzata su dispositivi medici elettrici ed elettronici utilizzati nei servizi di assistenza ospedaliera e sui dispositivi medici impiantabili attivi (pacemaker, neurostimolazione, etc.) utilizzati anche al di fuori di questi servizi.
Data l’estrema diversità delle fonti di campo elettromagnetico (caratteristiche di frequenza, potenza, segnali, ecc) e dei dispositivi medici elettronici, “non è possibile definire una sola regola per una distanza minima ( …), applicabile a tutte le situazioni” ha premesso l’ANSES. Così, l’agenzia ha affrontato caso per caso. Per quanto riguarda i pazienti, i visitatori ed il personale medico che utilizzano gli smartphone per motivi personali “i telefoni cellulari devono essere spenti in quei luoghi nei quali sono in funzione dispositivi elettronici utilizzati per il mantenimento in vita (unità di terapia intensiva, blocchi operatori, neonatologia, servizi di emergenza, ecc), così come vicino ai letti dei pazienti collegati ai dispositivi elettrici ” suggerisce la nuova disposizione. Per il personale medico che utilizza il cellulare per motivi professionali, si avverte di non attivare le chiamate in vicinanza delle apparecchiature elettriche. QUESTA RICERCA dell’Università della California da tempo ha svelato l’importanza di evitare l’uso del cellulare in determinate condizioni.
Inoltre, l’Agenzia indica ai portatori di dispositivi medici fissi (impianti cardiaci, pacemaker, etc.) di evitare le fonti di esposizione (telefoni cellulari) vicino al proprio dispositivo. “E sarebbe bene anche istruire gli attori della catena di cura (i fabbricanti di dispositivi medici, gli assistenti sanitari) affinchè porgano questi messaggi ai pazienti ed alle loro famiglie, in particolare che siano anche inserite nelle precauzioni raccomandate dai produttori ” ha aggiunto l’agenzia.
INDIVIDUARE DELLE PHONE ROOM
L’Anses invita le autorità sanitarie a individuare zone ad uso illimitato dei cellulari, una specie di phone-room, sull’esempio di altre esperienze internazionali. Per quanto riguarda i dispositivi medici utilizzati negli ospedali, infatti, l’Agenzia fa notare l’esistenza di concrete misure di gestione del rischio sostenuto, in particolare, da parte dell’Agenzia canadese per il farmaco e le tecnologie in sanità che già nel 2011 ha proposto l’istituzione di zone con utilizzo illimitato e aree di uso limitato, mantenendo una distanza di 1 metro minimo tra il cellulare e i sistemi di comunicazione wireless, e le aree di uso proibite, come le unità di terapia intensiva. Allo stesso modo, in Gran Bretagna, l’agenzia di regolamentazione sui medicinali e prodotti sanitari (MHRA) ha emesso nel 1997 e nel 1999 raccomandazioni per l’uso di telefoni cellulari e terminali di comunicazione di emergenza in ospedale. Queste raccomandazioni sono state adottate a livello locale negli ospedali, con le verifiche delle linee guida periodiche di riflesso con gli sviluppi tecnologici.
IN ITALIA COME FUNZIONA?
Non esiste una normativa generale circa l’uso dei telefoni portatili negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Qualche Asl COME QUESTA dove le telefonate al cellulare sono normate dalla Carta dei diritti e dei doveri dei pazienti. Altrimenti la discussione, come IN QUESTO CASO è addirittura affidata a forum delle compagnie telefoniche! Eppure QUESTA AUTOREVOLE PETIZIONE chiede da anni di intervenire sul problema.
QUESTO E’ IL PROVVEDIMENTO dell’agenzia francese in lingua originale.
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