Diventa sempre più allarmante la diffusione dell’infezione umana da Zika virus (Zikv). E’ l’allerta ribadito dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc): non solo l’infezione è in rapida evoluzione nel continente americano e nel Pacifico meridionale ma si fa pressante il rischio sulla trasmissione dell’infezione all’interno dell’Unione europea attraverso i viaggi di cittadini Ue in zone endemiche. E’ bene ricordare che la Regione Toscana ha già segnalato tre casi confermati di febbre da Zika virus importati dalla Polinesia.
RAFFORZARE LE ATTIVITA’ DI SORVEGLIANZA E CONTROLLO
Nel report “Zika virus epidemic in the Americas: potential association with microcephaly and Guillain-Barré syndrome”, l’Ecdc consiglia le autorità sanitarie nazionali di rafforzare le attività di sorveglianza e controllo e raccomanda a coloro che si recano in zone endemiche di prendere misure di prevenzione personale contro le punture di zanzara (QUI ALCUNI SUGGERIMENTI). L‘infezione indotta da puntura delle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus (la cosiddetta zanzara tigre) è sempre più spesso associata alla microcefalia nel nascituro, alla sindrome di Guillan-Barré e ad altre complicanze neurologiche anche negli adulti.
Dal risk assessment emerge che il rischio di casi di importazione nell’Ue è in aumento mentre il rischio di trasmissione locale, nonostante la presenza del vettore competente (Aedes spp), rimane estremamente basso durante la stagione invernale.
Le zone considerate a rischio dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) sono: Brasile, Colombia, Messico, Suriname, El Salvador, Guatemala, Capo Verde, Isole Figi, Vanuatu, Samoa e Nuova Caledonia, le isole Salomone e l’Indonesia. A queste va aggiunta anche Panama: in QUESTA COMUNICAZIONE le autorità sanitarie segnalano tre casi scoperti il 2 dicembre 2015.
QUI PUOI LEGGERE le misure da assumere in caso di viaggio in quei Paesi mentre in QUESTO LINK puoi consultare il lingua inglese il rapid risk assessment lanciato dall’Ecdc.