
L’allarme riguarda l’Italia ma anche la Germania, la Francia, il Belgio e Singapore. Attenzione al consumo di vongole e di cozze: possono contenere il temibile Escherichia Coli, batterio pericoloso per l’organismo umano.
L’ALLERTA DAL RASFF
L’allerta è stato lanciato dal sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi Rasff dell’Unione Europea il 9 dicembre 2016. Si tratta della rete informativa sanitaria che consente alle autorità di agire velocemente su numerose minacce per la sicurezza alimentare, prima che rischino di diventare dannose per i consumatori europei. In QUESTO REPORT si lancia l’avviso riguardo ad alcune partite di vongole prodotte in Italia e destinate al consumo interno ma anche quello in Germania di vongole veraci (genere Tapes semidecussatus o vongola filippina). Secondo il report c’è un rischio di livello “serio” di contaminazione delle vongole con il micro-organismo patogeno Escherichia coli. Le analisi che hanno rivelato il pericolo sono del 30 novembre ma non viene specificata l’area di produzione o i lotti interessati.
Stessa modalità di avviso per le cozze prodotte in Francia e destinate anche all’esportazione in Belgio e a Singapore. Anche per loro c’è il serio rischio di contaminazione da Escherichia Coli.
L’Escherichia coli si presenta sotto diverse famiglie ed è in grado di produrre uno o più tipi di tossina (shiga-tossine) che possono danneggiare seriamente le mucose dell’apparato digerente e i reni: spesso causano diarrea con tracce di sangue e possono provocare insufficienza renale, soprattutto nei bambini piccoli o nei pazienti con il sistema immunitario compromesso. Ed è recente il ritiro di lotti di vongole DA QUESTI SUPERMERCATI perché risultate a rischio Escherichia coli.
Un altro alert verso i consumatori italiani è stato lanciato nella stessa giornata per il rischio di contrarre salmonella da anatre eviscerate congelate senza frattaglie importate dall’Ungheria. Preoccupante anche la presenza di alte concentrazioni di cadmio (un metallo pesante tossico e cancerogeno come spiega QUESTO ARTICOLO) riscontrate nei calamari congelati (Loligo spp) importati in Italia dalla Thailandia e delle micotossine aflatossine B1 nei pistacchi prodotti in Iran e importati in Italia e Turchia.
LA NOTA DEL MINISTERO DELLA SALUTE
Il Ministero della salute affida all’agenzia di stampa ADN-Kronos i suoi chiarimenti rispetto all’allarme lanciato dal Rasff. Secondo il Ministero l’informazione è “priva di fondamento” precisando che “l’allerta 2016.1725, citata dai social, si riferisce a una specifica non conformità (superamento dei limiti di E. Coli) rilevata in una singola area marina di produzione di molluschi, nel corso dei controlli ufficiali effettuati routinariamente dalle Asl. Il prodotto non conforme, peraltro, è già stato oggetto di ritiro dal mercato, misura a tutela della salute dei consumatori”. Peccato che non venga specificata l’area di produzione e che l’allerta sanitario è stato comunque diramato e non rimosso dal sistema internazionale di allarme rapido.