Shock tossico TSS dall’uso di tamponi e coppette mestruali: allarme dalla Francia

Allerta sulla sindrome da shock tossico: l'uso prolungato di tamponi intimi e coppette mestruali aumenta bruscamente il pericolo di finire in rianimazione

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I tamponi assorbenti intimi femminili devono essere indossati al massimo otto ore. L’avvertimento è presente su tutti i pacchetti. Al di là di questo periodo, il rischio di sindrome da shock tossico (TSS) aumenta bruscamente.

SI PUO’ FINIRE IN TERAPIA INTENSIVA

Un messaggio chiaro, ma in gran parte sconosciuto al grande pubblico come pure a larga parte dei professionisti della salute. A lanciare il caso sono diversi giornali francesi,  da Pourquoi docteur a France soir a 20 Minutes Va detto che la malattia è piuttosto rara: in Francia nel 2014 sono stati diagnosticati 22 casi. In ogni caso la TSS va considerata attentamente perché spesso porta al ricovero ospedaliero e può determinare a gravi complicazioni. Per questo motivo e per sensibilizzare l’opinione pubblica, l’Ospedale Civile di Lione (Rhone) lancia l’allarme. tamponi

E’ Gerard Lina, a capo del laboratorio di batteriologia e micobatteri CH Lyon-Sud, a lanciare questa avvertenza. Dal 2004 si è verificato un chiaro aumento dei casi di TSS mestruale, essendo passati da 5 a 22 nel 2014. Tutte queste giovani donne presentavano i sintomi tipici: febbre, vomito, mal di gola, diarrea, vertigini. Una sintomatologia improvvisa e apparentemente inspiegabile. E soprattutto: “Tra questi 22 casi, tra i 16 e i 18 riguardavano ragazze in buona salute finite in terapia intensiva“, dice il ricercatore.

Per 20 anni Gerard Lina si è interessata alla sindrome da shock tossico durante le mestruazioni. La malattia è causata dallo Staphylococcus aureus che è presente naturalmente nella vagina. Compone il 4% della sua flora. Tra questi batteri, un quarto rilascia una tossina che provoca TSS. “La tossina non è presente nel tampone” dice. Un dettaglio importante che viene spesso dimenticato. E per una buona ragione: le mestruazioni favoriscono il verificarsi della TSS quando il flusso è bloccato da una protezione, tampone o coppetta mestruale che sia. “I fluidi servono come una sorta di terreno di coltura”, illustra il prof. Lina. “Se la protezione periodica è indossata troppo a lungo, il rischio di sviluppare lo stafilococco aumenta“.

La maggior parte delle persone sviluppano anticorpi contro questa tossina. Questo è ciò che spiega la scarsità di incidenti, che si verificano soprattutto nelle donne giovani. Ma alcuni fattori favoriscono lo sviluppo di Staphylococcus aureus e la sua tossina. Tra questi, la composizione del tampone. “La letteratura mostra che il poliacrilato promuove lo shock tossico“, afferma Gérard Lina. Ma c’è un problema: l’industria dei prodotti di protezione sanitaria mantiene la totale segretezza sugli ingredienti utilizzati nonostante le ripetute richieste. La capacità di assorbimento dei tamponi è anche un altro problema in quanto aumenta il tempo durante il quale il prodotto è indossato.

ISTITUIRE UNA BANCA DATI SUL FENOMENO

Delle soluzioni pratiche per far cessare TSS esistono ma questo tema rimane un tabù. “Le mestruazioni sono viste come qualcosa di sporco”, afferma Gérard Lina. Un vago disagio aleggia quindi sulle protezioni periodici e le ragazze non sono educate a sufficienza sulle misure precauzionali. Se non si prendono la briga di decifrare i foglietti informativi, gli errori sono facili. “Due terzi delle giovani donne intervistate dice di aver visualizzato il manuale d’uso, l’altro no“, afferma il dottor Lina. Un altro importante ostacolo per questo ricercatore è rappresentato dal fatto che la dichiarazione della sindrome da shock tossico non è obbligatoria. Si deve fare affidamento sulla buona volontà dei medici che relazionano dei casi al centro di riferimento nazionale. Bisogna saperne ancora. “E’ impossibile conoscere la portata del fenomeno se le nostre informazioni sono incomplete“, conclude Gerard Lina. Se un’epidemia fosse in arrivo, sarebbe difficile da osservare.

Gli Stati Uniti hanno affrontato questo problema nel 1980: ci volle allora un’epidemia affinchè le autorità mettessero in atto un sistema di monitoraggio. Ora ogni caso deve essere segnalato. E si è riscontrata una progressiva riduzione dei nuovi casi seguiti. In Italia questa obbligatorietà non esiste. A Lione, il Prof. Lina vuole seguire questo modello. Ha fatto appello alla partecipazione di pazienti e dei loro medici. Dopo un TSS, qualsiasi informazione o campione potranno essere inviati. Ciò permetterà di migliorare la conoscenza.

Sempre dalla Francia è stata prodotta QUESTA INCHIESTA per documentare i diversi livelli di contaminazione da inquinanti chimici presenti nei prodotti per l’igiene intima femminile.

LE COPPETTE MESTRUALI

I tamponi non sono le uniche protezioni interessate: possono essere coinvolte anche le coppette mestruali attualmente molto in voga. Ce ne sono di diverse fogge e grandezze: dalla Lotto 2 fleurcup® coppetta mestruale (disponibili molti formati)alla coloratissima Coppetta Mestruale Dutchess Cups Set da 2 – 100% Silicone del Grado Medico, – TAGLIA GRANDE A per le donne che hanno partorito naturalmente o sono più di 30 anni di età alla italianissima Coppetta Mestruale MADE IN ITALY Mamicup L Lilla. Vanno per la maggiore tra le persone sensibili al rispetto dell’ambiente: la possibilità di riuso della coppetta mestruale, infatti, limita la produzione e quindi la necessità di smaltimento come rifiuto dei tamponi assorbenti.

In questo video ecco come si inserisce una coppetta mestruale (anche se ripetiamo il concetto che lo shock tossico è determinato dall’eccessiva durata del tamponamento del flusso mestruale)

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