Dopo l’emozionante viaggio della gravidanza, molte donne si ritrovano ad affrontare un nuovo capitolo: il recupero postpartum. Uno dei principali aspetti di questo percorso riguarda le condizioni dell’addome, che spesso subisce notevoli cambiamenti. In questo articolo, esploreremo gli effetti della gravidanza sull’addome, concentrandoci sulla lassità cutanea, la diastasi addominale e le strategie di recupero.
Lassità cutanea dell’ addome
Dopo il parto, è comune osservare cambiamenti estetici nell’addome, tra cui la lassità cutanea.
Si tratta di una conseguenza naturale dell’estensione della pelle durante la gravidanza, seguita dalla rapida riduzione delle dimensioni dell’utero post-partum. La perdita di elasticità della pelle può portare a un aspetto rilassato e flaccido.
La lassità cutanea è influenzata da fattori come la genetica, l’età, l’aumento di peso durante la gravidanza e il numero di gravidanze precedenti. Fortunatamente, esistono opzioni per affrontare questo problema. Prodotti come creme, oli e lozioni idratanti possono contribuire a migliorare l’elasticità della pelle. Trattamenti cosmetici e procedure non invasive, come il laser e la radiofrequenza, sono opzioni per ridurre l’aspetto della lassità cutanea.
Esercizi per rinforzare gli addominali sono utili per ridurre la lassità e ridare tono muscolare a tutta la pancia.
Diastasi dell’ addome
La diastasi addominale (o diastasi dei retti) è un disturbo che colpisce molte donne dopo il parto. Un fenomeno normale durante la gravidanza , che generalmente si risolve nel periodo postpartum, dai quattro ai cinque mesi dopo la nascita del bambino . Tuttavia, accade che alcune donne continuino ad avere la pancia gonfia e i muscoli addominali sporgenti anche dopo questo periodo di tempo.
La diastasi addominale è una condizione caratterizzata dalla separazione dei muscoli retti dell’addome lungo la linea alba, che è la linea verticale di tessuto connettivo che attraversa il centro dell’addome. Questa separazione può verificarsi a causa dell’indebolimento del tessuto connettivo, che può essere causato da vari fattori, ma è più comune nelle donne durante e dopo la gravidanza.
Durante la gravidanza, l’utero in espansione esercita una crescente pressione sugli addominali, e questo può portare all’allontanamento dei muscoli retti. La diastasi addominale può verificarsi soprattutto nel terzo trimestre e persistere dopo il parto. Tuttavia, non è limitata solo alle donne in gravidanza. Altre cause possono includere l’aumento di peso, l’indebolimento generale dei muscoli addominali, l’eccessivo sforzo nell’esecuzione di determinati esercizi e la presenza di fluidi addominali.
La diastasi addominale può manifestarsi con sintomi come un rigonfiamento o una protuberanza nella zona centrale dell’addome, debolezza nella core strength, difficoltà nel sostenere la parte bassa della schiena o problemi di postura. Tuttavia, non tutte le donne con diastasi avvertono sintomi evidenti.
Le cause della diastasi addominale includono l’aumento di pressione all’interno dell’addome durante la gravidanza, l’indebolimento del tessuto connettivo e la mancanza di tono muscolare. Una corretta diagnosi e valutazione da parte di un professionista sono essenziali per stabilire la gravità della diastasi e pianificare il trattamento adeguato.
La valutazione accurata della diastasi addominale è fondamentale per un trattamento efficace. I metodi di valutazione includono il test delle dita, che consente di misurare l’ampiezza della separazione, il test diagnostico e l’uso di strumenti clinici. Una valutazione dettagliata aiuta a comprendere la situazione individuale e a pianificare esercizi e trattamenti mirati.
Cicatrice Chirurgica dell’Addome dopo il Parto Cesareo
Per molte donne, il parto cesareo rappresenta un’opzione necessaria o preferita. La cicatrice chirurgica può variare in dimensioni e aspetto, ma in generale richiede cure attente per promuovere una guarigione ottimale.
Inizialmente, la cicatrice chirurgica sarà visibile e potrebbe essere leggermente sollevata rispetto alla pelle circostante. Nel corso delle settimane e dei mesi successivi, la cicatrice inizierà a guarire e ad assimilarsi meglio con la pelle circostante. Di solito, nei primi mesi la cicatrice può apparire di colore più scuro rispetto alla tua carnagione naturale, ma col tempo tenderà a schiarirsi. Nel corso di 6 mesi a 1 anno, la maggior parte delle cicatrici chirurgiche ha già raggiunto una buona maturità e assumerà una tonalità più simile alla pelle circostante.
Problematiche possibili:
- Infezione: L’infezione è una possibile complicanza che può verificarsi a seguito di qualsiasi intervento chirurgico, incluso il parto cesareo. I sintomi includono arrossamento, gonfiore, dolore crescente e secrezioni dalla cicatrice. In caso di sospetta infezione, è importante cercare immediatamente assistenza medica.
- Cicatrizzazione anomala: Alcune persone possono sviluppare cicatrici cheloidi o ipertrofiche, che sono cicatrici ispessite e sollevate rispetto alla pelle circostante. Questo può essere più comune nelle persone con una predisposizione genetica.
- Dolore persistente: Alcune donne possono sperimentare dolore o disagio nella zona della cicatrice anche mesi dopo il parto. Questo può essere dovuto all’irritazione dei nervi circostanti o a problemi di guarigione.
- Aderenze: Le aderenze sono formazioni di tessuto cicatriziale che possono causare attaccamento tra diversi strati di tessuto all’interno dell’addome. Possono portare a disagio o dolore, specialmente durante i movimenti.
- Distorsione estetica: In alcuni casi, la cicatrice potrebbe non guarire completamente come previsto o potrebbe verificarsi una deformità estetica.
Prevenzione e Cura: Per minimizzare le problematiche associate alla cicatrice chirurgica, è importante seguire le indicazioni del medico riguardo alla cura postoperatoria. Mantenere la zona pulita e asciutta, evitare sforzi eccessivi nelle prime settimane, utilizzare creme o oli per cicatrici consigliati dal medico e proteggere la cicatrice dal sole possono contribuire alla guarigione ottimale.
Smagliature sull’ addome dopo il parto
Le smagliature sono lesioni cutanee piuttosto comuni che assomigliano a leggere cicatrici. Si verificano quando una parte del corpo subisce un rapido aumento di volume e la pelle non ha il tempo di crescere contemporaneamente.
Consigliamo alle donne incinte di iniziare i trattamenti di idratazione della pancia a partire dal 4° mese di gravidanza, cioè non appena la pancia comincia a tirarsi e ad arrotondarsi. Si ritiene che più la pelle è idratata e nutrita, meno è probabile che si screpoli.
Ma nonostante tutto, a volte compaiono lo stesso. L’idratazione è la chiave per evitare che la pelle si tiri e si screpoli. Non è infallibile, ma è di grande aiuto.
Si possono poi applicare degli oli, che le donne di tutto il mondo conoscono per la loro capacità di idratare e quindi di prevenire le smagliature: Olio di avocado (Persea gratissima) ,olio di rosa canina (Rosa rubiginosa), l’olio di mandorle dolci (Prunus amygdalus) o l’olio di macadamia (Macadamia ternifolia) sono particolarmente rinomati per le loro capacità idratanti della pelle.
Il gel all’arnica (Arnica montana) o l’Burro di karitè (Vitellaria paradoxa) sono efficaci.
Se questi trattamenti non riducono le smagliature dopo poche settimane, è meglio consultare un dermatologo. Può prescrivere una crema più potente o suggerire altre soluzioni.