Scoperto perché con il vino rosso viene il mal di testa più spesso

Una ricerca condotta presso l’Università della California spiega quali interferenze tra un flavonolo e l’alcol scatenano il mal di testa

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E’ un flavonolo, ovvero un potente antiossidante e per questo antiage e anticancerogeno, a scatenare il mal di testa in molti soggetti che bevono vino rosso.

La quercitina, questo il nome del flavonolo o flavonoide, di per sé è una sostanza benefica ma combinata con l’alcol del vino rosso può causare il fastidioso mal di testa.

Una ricerca condotta presso l’Università della California spiega quali interferenze tra un flavonolo e l’alcol scatenano il mal di testa

A rivelarlo è lo studio dal titolo “Inhibition of ALDH2 by quercetin glucuronide suggests a new hypothesis to explain red wine headaches“ condotto presso l’Università della California a Davis e pubblicato sulla rivista Scientific Reports. Gli esperti hanno esaminato il motivo per cui anche persone che non soffrono di mal di testa quando bevono piccole quantità di rosso presentano il problema. I ricercatori ritengono che un flavanolo presente naturalmente nei vini rossi possa interferire con il corretto metabolismo dell’alcol e causare mal di testa.

La quercetina è presente naturalmente in tutti i tipi di frutta e verdura, compresi i grappoli d’uva. È considerato un antiossidante salutare ed è disponibile anche sotto forma di integratore. Ma quando viene metabolizzato con l’alcol, può causare problemi.

Il mal di testa da alcol

Il mal di testa è un disturbo comune che colpisce quotidianamente circa il 16% della popolazione mondiale. Le principali cefalee sono le cefalee primarie, vale a dire la cefalea di tipo tensivo, la cefalea a grappolo e l’emicrania. Il mal di testa, in particolare gli attacchi di emicrania, sono una causa significativa di disabilità. L’emicrania rimane la seconda causa di disabilità nel mondo e la prima tra le giovani donne. Le bevande alcoliche (birra, vino, superalcolici) sono gli agenti alimentari più comunemente associati al mal di testa, con scatenamenti almeno occasionali nel 37% dei pazienti. Secondo l’International Headache Society (IHS), le bevande alcoliche sono associate a due tipi di mal di testa indotti dall’alcol. La prima cefalea, immediata o primaria (8.1.4.1 della Classificazione internazionale delle cefalee [ICHD]-III) inizia entro 3 ore dall’ingestione di alcol e si risolve entro 72 ore dall’interruzione dell’ingestione di alcol. In secondo luogo, la cefalea ritardata indotta da alcol o da postumi di una sbornia (8.1.4.2 dell’ICHD-III beta) si sviluppa entro 5-12 ore dall’ingestione di alcol e si risolve entro 72 ore.

«Quando la quercitina del vino rosso raggiunge il flusso sanguigno, il corpo la converte in una forma diversa chiamata quercetina glucuronide», spiega l’autore Andrew Waterhouse. «In quella forma, blocca il metabolismo dell’alcol», aggiunge. L’accumulo della tossina acetaldeide porta a mal di testa e nausea. L’acetaldeide è una tossina ben nota, irritante e infiammatoria; livelli elevati di acetaldeide possono causare arrossamento del viso, mal di testa e nausea.

«La quercetina è prodotta dall’uva in risposta alla luce solare», spiega Waterhouse. «Se si coltivano uve con i grappoli esposti, si ottengono livelli molto più alti di quercetina. In alcuni casi, può essere quattro o cinque volte superiore». I livelli di quercetina variano anche in base alle modalità di produzione del vino, ad esempio al contatto della buccia durante la fermentazione, ai processi di chiarificazione e all’invecchiamento. Gli scienziati avvieranno adesso una sperimentazione su diversi vini rossi che contengono differenti quantità di quercetina per testare la loro teoria sui mal di testa. L’obiettivo, evidentemente, è selezionare una qualità di uva rossa, e quindi del vino che ne deriva, povera di quercitina.

Un estratto dello studio, dal titolo “Why Do Some People Get Headaches From Drinking Red Wine?“ può essere consultato in lingua originale in questa pagina.

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