Uva passa, detta anche uvetta o uva sultanina, a rischio di contaminazione da ocratossina, una micotossina dannosa per reni e fegato e dal potenziale cancerogeno. L’allerta sanitario è stato lanciato dalla ditta Corso Fruit di Canepina (Viterbo). E’ la stessa azienda ad averlo comunicato, informando la clientela che il rischio riguarda alcuni lotti di confezioni da 250 gr, da 1 km e da 10 kg, quindi destinati non solo alle pasticcerie ma anche al più largo consumo.
I LOTTI INTERESSATI DAL RITIRO

Il ritiro dal commercio riguarda i lotti di uva sultanina riportanti sulla confezione i seguenti numeri: 1240-0717; 1272-0717; 1290-0717; 1301-0717; 1374-0817; 1387-0817; 1435-0817; 1475-0817; 1628-0917; 1629-0917; 1630-0917; 5105. Come specificato dalla Corso Fruit la decisione è avvenuta “a seguito di segnalazione da parte del fornitore di materia prima per presenza di contaminazione da ocratossina”. Non si tratta, dunque, di un’iniziativa assunta dopo la contestazione da parte dell’autorità sanitaria ma in via precauzionale conseguente alla segnalazione di un produttore agricolo che rifornisce la Corso Fruit.
Le zone di commercializzazione interessate dal ritiro sono quelle del Centro Italia ovvero Umbria, Lazio e Toscana.
GLI EFFETTI DELL’OCRATOSSINA SULL’UOMO
Gli effetti sull’organismo derivanti dall’assunzione di ocratossina, sono indicati da QUESTA PUBBLICAZIONE dell’Istituto Superiore di Sanità (pagg 1/8), datata 1988 ma sempre valida. Le conclusioni dello studio indicano che “l’ocratossina A possiede un notevole potenziale dal punto di vista della tossicità sub-acuta e cronica; si ritiene inoltre che abbia effetti teratogeni e cancerogeni, benchè i dati in tal senso non siano ancora sufficienti per poterlo stabilire con certezza. L’elevata tossicità dell’Ocratossina A, le alterazioni istopatologiche che è in grado di procurare anche a concentrazioni molto basse, la contemporanea presenza di più micotossine, sia nei mangimi che negli alimenti destinati al consumo umano con il relativo effetto sinergico, la possibilità che ha l’uomo di esserne esposto sia direttamente (cereali) sia tramite i tessuti edibili dagli animali di allevamento, renderebbero tale sostanza meritevole di attenzione da parte delle autorità sanitarie”. L’ocratossina negli alimenti può ritrovarsi con maggiore facilità nel vino, nel grano e nei cereali, nel prosciutto ma spesso è riscontrata anche in prodotti meno diffusi come il peperoncino e la liquerizia. Nell’uomo gli organi bersaglio sono essenzialmente i reni ed il fegato.
In ragione dell’estrema pericolosità e dannosità per l’organismo umano derivanti dal consumo di micotossine il Ministero della Salute ha varato QUESTO PIANO di comunicazione e di maggiori controlli in materia. Come si può vedere nella tabella, il rischio di contaminazione è diffuso in molti alimenti.
QUESTO E’ L’AVVISO di ritiro dal mercato pubblicato nell’home page di Corso Fruit.