Sui social network è esploso il caso dei “ticket pazzi” denunciato tra i primi da saluteokay. Chi tra i 235mila destinatari ha già ricevuto le cartelle di esazione di ticket relativi agli anni 2009 e 2010 inviati dalla Regione Lazio, ha espresso la sua rabbia rispetto all’impossibilità di poter comunicare l’ingiustizia subita ad un referente raggiungibile. All’ufficio proteste di via Cristoforo Colombo si toccano le 11 ore di coda. Il numero verde 800.90.91.20 è ormai isolato. L’unico mezzo per raggiungere l’amministrazione e far valere i propri diritti è un indirizzo email e bisognerà avere tanta fiducia che prima o poi possa arrivare una risposta. Gli avvisi bonari, infatti, pongono un termine perentorio di pagamento: entro 30 giorni dalla ricezione oppure l’amministrazione girerà la pratica a Equitalia. Solo oggi si è deciso che “per consentire a tutti di approfondire la propria situazione la Regione Lazio ha predisposto l’estensione, da 30 a 90 giorni, dei termini per il pagamento delle somme indicate dall’avviso, consentendo in questo modo di approfondire le verifiche quando richiesto”. Una partita dalla quale la Regione Lazio conta di ricavare tra i 50 ed i 65 milioni di euro. «In 7 giorni 710mila euro recuperati dagli evasori che non avevano pagato il ticket 2009/10. Li investiremo in buona sanità per i cittadini»: come conferma in un tweet il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.
LE LAMENTELE E LA RABBIA
Il popolo della rete, allora, si è abbandonato a segnalazioni, proteste, insulti, rabbia, clamore. Anche per sollevare il tema nei confronti dell’opinione pubblica. Anche perchè è grazie al clamore sollevato dai Cobas della Asl Roma D che è emerso il grossolano errore di far pagare le prestazioni di Consultorio sul quale la Regione Lazio ha fatto marcia indietro. Questa è una selezione delle dei casi e delle frasi raccolte sui social network.
Stefania: “Ma per favore! Mi chiedono 180 euro per un ticket non pagato per una visita mai fatta: non sono mai stata in quella usl e quel giorno ero a lavoro”.
Marcella: “Ho mandato una mail il 3 novembre, oggi è 6, ovviamente nessuna risposta”.
Mariangela: “A me hanno chiesto di pagare per un accesso al pronto soccorso ed il ricovero di mio figlio che aveva due anni e mezzo, quindi nella categoria esente. Nella lettera della Regione Lazio non si specifica di che prestazioni si parla…c’è scritto “altro”. E io ho trovato solo queste corrispondenze perché proprio quell’anno mio figlio di due anni e mezzo è stato portato al pronto soccorso e ricoverato. Mi hanno chiesto conto di ben 35 prestazioni, presumibilmente in regime di ricovero perché io non sono andata 35 volte in ospedale quell’anno. Il totale ve lo lascio immaginare. Una cosa assurda ”.
Alberto: “Stamattina, venerdì 6 ottobre, è arrivata un altra raccomandata, stavolta a mia moglie,sempre per gli stessi 6 appuntamenti al consultorio di via del Poggio di Acilia tra l’altro nessuno di quelli segnalati effettuato, per un importo di 171 euro e non ho ancora ricevuto risposta alla mia email di ieri”.
Giorgia: “Anche a me sono arrivate due lettere relative a prestazioni di mia figlia che ha 14 anni: sono stata sia al consultorio che al poliambulatorio di via Paolini a Ostia ma nessuno sa di che cosa si tratti”.
Federica: “Mi hanno richiesto 300 euro per il corso preparazione al parto e di sicuro non ho intenzione di pagare neanche un centesimo”.
Franca: “Ad oggi, 6 novembre, ho mandato la bellezza di tre mail, una anche direttamente al signor Zingaretti senza avere alcuna risposta, il numero verde è sempre staccato e a breve penso anche di mandare una raccomandata. Le domande che mi faccio sono mille. Sto chiedendo la rateizzazione di 742,25 euro perchè so che in Italia o paghi in silenzio o finisci nei guai, ma mi chiedo dove sta scritto che sia questa la somma da dover restituire? Io all’epoca non guadagnavo più di 400 euro al mese quindi non superavo il tetto massimo previsto, solo che loro sono andati a guardare il mio nucleo familiare nonostante io viva da sola ma purtroppo a mio discapito non l’ho mai cambiato. Loro nelle lettere hanno solo messo il totale e non ci danno neanche la possibilità di chiedere informazioni, hanno caricato la bellezza di 100 euro di interessi, io sono stata superficiale ma credo che al giorno d’oggi delle delucidazioni non si negano a nessuno o sbaglio? Forse sono costretta a recarmi a Roma senza nessuna sicurezza di risolvere la questione, ma tutto questo è legale? Lo possono fare?”.
Alessia: “A me hanno mandato l’avviso bonario per una prestazione esente per reddito del 30/01/2010… Io ero disoccupata, ho iniziato a lavorare solo qualche giorno dopo, come si evince dal mio contratto di lavoro…dicono che ho superato il reddito, si ma l’ho percepito da febbraio a dicembre, non nel mese imputato”.
Maria: “Io ne ho ricevuto due di avvisi bonari da pagare x prestazioni al consultorio per la modica cifra di 130 euro“.
Barbara: “L’avviso è del 2009 e mio figlio aveva 7 anni: contestano l’acquisto di medicinali con ricetta rossa “
Luigi: “Quelle che Zingaretti chiama anomalie di notifica sono arrivate anche a me, malato oncologico”.
Enzo: “Alla mia amica è arrivato il pagamento di circa 500 euro del 2009/2010 ma siete matti? Separata con 280 euro di mantenimento, disoccupata, iscritta alle categorie protette e gli mandate il recupero?”.
Lauretta :“Mia madre ha l’esenzione da reddito, percepisce una pensione di 400 euro al mese e deve restituire 100 euro di ticket: ma scherziamo?“.
Massimo: “A me è arrivata una richiesta recupero ticket del 2009 per mia figlia invalida al 100% che aveva diritto ad esenzione totale. Capisco che i furbi vanno stanati e che si può sbagliare in entrambi i sensi: loro come Regione si prendono sei anni ma chiedono 30 giorni per la risposta e chissà quando replicheranno dopo la risposta con spese postali e perdita di tempo. Hanno dormito per decenni e adesso cercano di raschiare il fondo del barile. Questi sono metodi da Equitalia”.
Angela: “Io l’ho ricevuto oggi: ho il codice di esenzione 048 eppure mi viene chiesto di pagare 118.07 euro. Mi piacerebbe sapere su quali medicinali e poi perchè 9.85 euro di interessi su cosa? E pre 25.00 euro di spese amministrative”.
Ludovico: “A me la Regione Lazio deve 600 euro: sono passati sette anni e non ho ricevuto niente. Invece loro per 50 euro mi hanno mandato la lettera denunciando che nel 2010 mia moglie non ha pagato il ticket che gli appartiene e l’ho dovuto pagare”.
Marco: “Anche a mia figlia è arrivata ..anche lei ha 8 anni ..anche che lei ha fatto analisi a 2 anni ..è vergognoso che mandino una cartella esattoriale (quella è) a una bambina ..ma se non paga che gli fanno gli bloccano i giochi?”.
Sarebbe stato meglio se la regione Lazio, x la profonda crisi economica che sta vivendo, avesse chiesto ad ognuno di noi un contributo facoltativo come succede x la scuola pubblica.,.un contributo facoltativo di trenta euro che diventa obbligatorio e ti sollecitano continuamente a pagarlo..ma a che titolo? X cosa? Nessuna risposta..
A mio padre hanno chiesto circa 26 Euro +2,5 di interessi + 25 di spese amministrative per 8 ticket da giugno a dicembre del 2010 ( senza specificare quali !!!!!!!!!!! ) cavolo , quando in quell’anno compiva 89 anni ed aveva un reddito molto aldi sotto dei 36000 euro previsti per legge .
Ma che controllassero di più i loro dirigenti e forse non avremmo avuto “Mafia Capitale”.
a mia figlia hanno richiesto 250 euro per il 2009 (da Agosto a dicembre) per visite e analisi fatte durante la gravidanza e 750 euro per il 2010, periodo finale della gravidanza, controlli al consultorio post gravidanza e controlli pediatrici al consultorio!!!!!!!!! inoltre del 2009, e nel 2010 era disoccupata. Che schifo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non deve pagare. Le prestazioni consultoriali sono gratuite. C’è una nota ufficiale della Regione Lazio che ammette l’errore
900 euro per ticket, interessi e spese amm.ve, relativi a prestazioni inerenti la gravidanza a rischio, che ha codicie di esenzione M50. Le carte recuperate in regione mostrano che le prestazioni hanno associato il codice di esenzione per reddito. Loro dicono che l’errore è degli ospedali che hanno inviato i dati. E poi dicono che l’errore è sui consultori. Facciamo così, io pago però cacciate gli incapaci dagli ospedali che non sanno gesitire i dati.