La generosità dei residenti di Anzio e Nettuno arriva fino alle soglie dell’Oriente. E’ stata inaugurata a metà gennaio 2015 a Mu Aye Pu in Myanmar (ex Birmania) la clinica “Nettunia” costruita con i proventi della mostra fotografica “Kawthoolei: scatti in zone di guerra nella Birmania Orientale” di Fabio Polese organizzata dall’associazione “Sleipnir” lo scorso dicembre 2013 presso l’Osteria Controcorrente di Pasquale & Chiara in piazza Pia ad Anzio, Roma.
“La clinica – spiega il presidente della Comunità Solidarista Popoli Onlus, Franco Nerozzi – serve un ampio bacino di utenza in un’area che era stata invasa dall’esercito birmano nel 2009. Riconquistata dalle forze Karen, la regione necessitava di una nuova struttura, poiché la precedente era stata saccheggiata e poi lasciata andare in rovina“. “Ringraziamo – continua Nerozzi – l’Associazione Sleipnir, il dottor Rodolfo Turano, l’Osteria Controcorrente e tutti gli amici che hanno contribuito all’iniziativa che ha portato alla raccolta dei fondi indispensabili alla realizzazione della clinica. Un ringraziamento anche al reporter Fabio Polese che ha esposto le sue foto sul Popolo Karen nell’ambito della stessa iniziativa”.
“Nonostante il difficile momento economico – conclude Nerozzi – la Comunità Solidarista Popoli riesce, grazie al sacrificio e alla generosità di molti amici, a mantenere gli impegni assunti con i Karen e con i Palestinesi. Nel solco degli insegnamenti di Carlo Terracciano”.
La sensibilità della cittadinanza di Anzio e Nettuno era già stata manifestata con entusiasmo al tour del Pullman Rosso nel maggio 2009 ospitato per finanziare i progetti a favore della popolazione Karen. Promotore fra tutti Rodolfo Turano che ogni anno parte per due missioni speciali in Birmania, una durante la stagione umida, una durante la stagione secca, ed ognuna di venti giorni circa. Turano, chirurgo di professione, parte con un suo collega cardiologo ed assieme ad altri collaboratori porta aiuti concreti alla popolazione Karen, offrendo assistenza medico-sanitaria (medicazioni, interventi in anestesia locale) e sostegno ad interi villaggi di persone. Una missione a titolo gratuito, totalmente finanziata da loro stessi che hanno preso a cuore i volti ed i sorrisi di quella gente. Un’iniziativa, quella del Pullman Rosso, che fece parlare della tragedia birmana al di là della rivolta studentesca del 1988 e di quella dei monaci massacrati nel 2007.