I “mammi” abitano nella Sicilia: più di un padre su tre nella Trinacria (34,7%) ha fatto ricorso al congedo parentale per la nascita di un figlio, contro una media nazionale del 12%.
E’ uno dei parametri che saranno presi in considerazione da Assiteca, principale broker assicurativo italiano indipendente quotato all’AIM di Borsa Italiana, per l’edizione 2015 del suo premio (www.premioassiteca.it) dedicato al welfare aziendale nelle imprese italiane. L’incidenza sul totale dei congedi parentali da parte dei papà vede la Sicilia (34,7%) al primo posto davanti al Lazio (18,4%), seguito a sua volta da Sardegna (16,7%), Trentino Alto Adige (15%), Liguria (14,8%) e Valle D’Aosta (14,8%). I papà di Veneto (8,1%), Lombardia (8,1%) e Piemonte (8,4%) sono, invece, agli ultimi posti nel nostro Paese nella scelta di accudire i figli nei primi anni di vita. In termini assoluti il numero di padri in congedo ha sfiorato le 6.000 unità nel Lazio, seguito da Lombardia (oltre 5.400 congedi), Sicilia con quasi 4.000 adesioni ed Emilia Romagna con oltre 3.400 casi.
“In un periodo di grave incertezza come quello attuale – sottolinea Luciano Lucca, Presidente di Assiteca – nel quale sempre più i lavoratori, con livelli salariali generalmente più contenuti rispetto alla media europea, trovano problematico l’accesso ai servizi del Welfare Pubblico messo in discussione dalle ristrettezze di bilancio, dalla crisi finanziaria e dall’evoluzione demografica, le imprese, grandi, medie o piccole che siano, devono preoccuparsi di proteggere il loro asset più importante, ovvero il ‘capitale umano’. Per questo abbiamo pensato di dedicare l’edizione del Premio di quest’anno al tema del cosiddetto Welfare Aziendale’”.
A condurre l’indagine propedeutica all’iniziativa sarà l’ASAM – Associazione per gli Studi Aziendali e Manageriali dell’Università Cattolica di Milano, con l’obiettivo di identificare i Welfare Champions, cioè quelle imprese italiane che hanno sviluppato progetti di welfare “vincenti” e che si sono impegnate a migliorare il clima interno e il benessere organizzativo.