Dopo la Toscana, anche la Regione Piemonte autorizza l’uso terapeutico della cannabis. A consentirlo è QUESTA LEGGE, la nr 11 del 15 giugno 2015 intitolata “Uso terapeutico della canapa. Disposizioni in materia di utilizzo di farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche e promozione della ricerca e di azioni sperimentali prodromiche alla produzione da parte di soggetti autorizzati”. La legge, però, è divenuta operativa dal 15 febbraio 2016. Per ottenere un farmaco a base di cannabis (principio attivo THC) sarà necessaria una prescrizione del medico specialista o di medicina generale, esclusivamente per le patologie indicate dal ministero della Salute. La patologie previste sono: dolore da sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale resistente alle terapie convenzionali, dolore cronico il cui trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace. E ancora, si potrà prescrivere il farmaco alla cannabis come effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia (QUI L’ARTICOLO sugli effetti indotti), perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids e nell’anoressia nervosa che non rispondono ai trattamenti standard. Come effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali, per la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette, come effetto anticinetosico e antiemetico nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv. La fornitura di questi medicinali sarà fatta direttamente dalle farmacie ospedaliere.
A un anno dall’immissione della cannabis nel circuito terapeutico sanitario, la Regione Toscana, traccia il bilancio dell’esperienza. Una valutazione positiva su tutti i fronti, come evidenziato da Fabio Firenzuoli, dell’Università di Careggi, nel XXIII Seminario nazionale di Farmacoepidemiologia tenutosi presso il Ministero della Salute, nella sessione “L’uso e l’appropriatezza dei farmaci”.
Dall’8 gennaio 2014 la Regione Toscana può somministrare il principio attivo della cannabis, il THC, a scopri terapeutici ma solo all’interno delle strutture sanitarie pubbliche ed ai cittadini che hanno residenza in Toscana. Sotto le direttive dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, Firenze – Azienda Sanitaria locale 10 Firenze, ad oggi sono seguiti dalle strutture del SSR 55 pazienti presso i reparti di Neurologia, Cure palliative e terapia del dolore, Oncologia.
Queste le indicazioni cliniche per la prescrizione: Dolore oncologico resistente, Dolore neuropatico resistente. La posologia media somministrata: 50 – 300 mg di THC/die in una o più somministrazioni orali. Segnalazioni di sospette reazioni avverse: nessuna. La Cannabis può essere concessa a carico del SSN se prescritta da medici operanti in Centri Ospedalieri individuati dalla Regione, erogata presso le farmacie ospedaliere e ASL/AUO, utilizzabile secondo queste due modalità: a) medicinale Sativex (AIFA 387/2013), indicato nel trattamento della spasticità da sclerosi multipla in pazienti che non abbiano avuto risposta adeguata ad altri medicinali. b) preparazioni galeniche magistrali a base di Cannabis, come da chiarimenti pubblicati sul sito del Ministero della Salute in data 5 dicembre 2013, aventi ad oggetto“Prescrizioni di preparazioni magistrali contenenti Cannabis o delta 9THC” .
Il lavoro che aspetta agli sperimentatori toscani per arrivare ad una più larga diffusione della teraoia a base di cannabis è ancora lungo, come evidenziato da Firenzuoli nel corso del congresso. Va definito il monitoraggio clinico per valutare efficacia e sicurezza, va centrato il controllo della appropriatezza prescrittiva, va approfondita la ricerca di nuove preparazioni farmaceutiche, va attivata la fito-sorveglianza e si deve diffondere la giusta informazione medica. Negli Usa sono ben 23 gli stati che autorizzano la marijuana per uso terapeutico mentre in altri 5 ne è permesso il fumo per scopo ricreativo.
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