Trapianto di cornea nei piccoli, una nuova tecnica conferma nel Bambino Gesù un’eccellenza internazionale. E’ nell’ospedale pediatrico di Roma, infatti, che si sta sperimentando con successo una nuova tecnica laser che consente ai bambini di recuperare la vista rapidamente, riducendo il rischio di rigetto.
LA TECNICA BIG BUBBLE FULL FEMTO
A metterla a punto e a sperimentarla è l’equipe del prof. Luca Buzzonetti, responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Oculistica, come rivela la pubblicazione dello studio dal titolo “The Big-Bubble Full Femtosecond Laser-Assisted Technique in Deep Anterior Lamellar Keratoplasty” sulla rivista scientifica online Journal of Refractive Surgery. La nuova tecnica BBFF (Big-Bubble Full Femto ) si basa sull’utilizzo evoluto del laser a femtosecondi – tecnologia ad altissima precisione – ed è indicata principalmente per il trattamento del cheratocono. Si tratta di una malattia oculare non infiammatoria che colpisce la cornea, portando progressivamente al suo sfiancamento sino alla perforazione come spiega bene QUESTA PUBBLICAZIONE sul sito del Ministero della Salute.
La nuova tecnica si utilizza in caso di patologie e lesioni che interessano gli strati anteriori della cornea (in particolare lo stroma) senza il coinvolgimento della parte più profonda, l’endotelio, la cui conservazione abbatte il rischio di rigetto. E’ necessaria, ad esempio, quando l’occhio perde la sua capacità di vedere perché la cornea è danneggiata gravemente a causa di patologie come il cheratocono (malattia rara che provoca la distorsione delle immagini) o di infezioni che hanno prodotto cicatrici (leucoma corneale). In questi casi si restituisce trasparenza alla superficie oculare mediante la sostituzione parziale di tessuto, che si preleva da un donatore cadavere. Lo studio è stato eseguito su dieci occhi di altrettanti piccoli pazienti affetti da cheratocono. Le conclusioni sono estremamente tecniche: “I risultati preliminari suggeriscono che la tecnica BBFF potrebbe aiutare nella standardizzazione tecnica big-bubble in DALK, riducendo la “curva di apprendimento” per i chirurghi che si avvicinano a questa tecnica e il rischio di complicanze intraoperatorie”. IN QUESTO SITO puoi leggere la pubblicazione scientifica in lingua inglese.
LE CONSIDERAZIONI DI BUZZONETTI
«Il metodo ideato al Bambino Gesù – spiega il prof. Luca Buzzonetti, responsabile di Oculistica dell’Ospedale Pediatrico – presenta una procedura, più sicura e più facile da eseguire, che può consentire a più specialisti di cimentarsi con questo tipo di chirurgia dell’occhio, diventando uno standard internazionale per il trattamento di alcune patologie della cornea». «L’introduzione del laser ad altissima precisione (il margine di errore è di soli 4 micron, ovvero 4 millesimi di millimetro) anche in una fase così delicata e complicata dell’intervento, semplifica l’intera procedura, rendendola applicabile su più vasta scala» prosegue Luca Buzzonetti. «I vantaggi per i piccoli pazienti sono notevoli perché garantisce un ridotta percentuale di rigetto e un ottimo recupero della vista ottenibili con maggior sicurezza e ripetibilità».
IL BAMBINO GESU’ NELLA CHIRURGIA OCULISTICA
Il Bambino Gesù è Centro di riferimento internazionale – il principale in Italia – per il trapianto di cornea in età pediatrica (ne vengono eseguiti circa 20 l’anno) e per il trattamento di patologie complesse (in particolare il retinoblastoma e più in generale tutte le patologie oculari oncologiche) con strumentazioni e tecniche all’avanguardia. L’Ospedale Pediatrico può infatti contare sul laser a femtosecondi, la massima tecnologia attualmente utilizzabile in questo specifico settore, macchinario oggi disponibile in pochissime strutture pediatriche al mondo. Di tutti i trapianti di cornea – anche artificiale – eseguiti al Bambino Gesù su pazienti pediatrici, il 37% è stato effettuato per il trattamento del cheratocono, l’11% per i leucomi corneali.
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