«Se ci sono stati disguidi o se sono stati commessi errori chiedo personalmente scusa agli interessati e la Regione Lazio farà di tutto per rimediare a questa situazione. Quella che stiamo conducendo è un’operazione molto delicata che ha l’obiettivo di recuperare crediti e individuare evasori. Le risorse saranno reinvestite in servizi a favore dei cittadini. È un operazione che si basa su dati raccolti e comunicati anni fa e fino ad ora non utilizzati, ma ovviamente se gli uffici hanno commesso errori, ripeto, è giusto scusarsi con chi e stato vittima del disguido». Lo dichiara il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti in merito alla vicenda dei “ticket pazzi” richiesti a 235mila persone per prestazioni sanitarie effettuate nel 2009 e nel 2010 che saluteokay con questo articolo ha denunciato per primo tra gli organi di informazione insieme con i Cobas della Asl Roma D.
TRA GLI “EVASORI” ANCHE BAMBINI DI POCHI ANNI
La risposta del Governatore del Lazio è arrivata dopo la denuncia di Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, che ha presentato un’interrogazione sulla vicenda. «In questi giorni le case di molti cittadini sono invase dalla posta della regione, cartelle pazze – così le chiamano – arrivano a chi è sospettato di aver evaso il pagamento del ticket per le prestazioni sanitarie anche diversi anni addietro. Tutto giusto, per carità, se uno non paga gli arriva il conto, prima o poi. Solo che quando una cartella arriva a una bambina di 10 anni, facendola scoppiare in lacrime, allora si tratta non di una cartella pazza ma di una storia di odiosa burocrazia che mi auguro venga risolta almeno scusandosi da parte dell’amministrazione regionale». Il caso segnalato da Storace è uno dei tanti che stanno emergendo in questi ultimi giorni: si fa riferimento a una presunta truffa, commessa 6 anni fa, quando la bambina aveva solo 4 anni, presso l’ospedale Bambino Gesù. L’accusa sarebbe di aver evaso il ticket, da 20 euro, che, però, il papà della bimba ha conservato. “Non si oltrepassi più la soglia del ridicolo e si sanzioni piuttosto chi ha indotto l’amministrazione in un errore così grossolano – prosegue Storace – Quella famiglia deve essere risarcita moralmente. Zingaretti la vada a trovare e porga le sue scuse a nome di chi ha sbagliato».
L’obiettivo dichiarato dalla Regione Lazio è di incassare non meno di 50 milioni anche se in bilancio (esercizio 2013) la previsione era di 65 milioni. Al momento non risultano iniziative di ripensamento rispetto a tutta la vicenda che continua a generare disagio e preoccupazione nei destinatari degli avvisi bonari di pagamento. In questo articolo spieghiamo cosa si deve fare per contestarle
TESTIMONIANZE DALLA BOLGIA DELL’UFFICIO PROTESTE
Intanto l’ufficio di via Cristoforo Colombo dove protestare è una bolgia infernale. La segnalazione di una paziente che ha ricevuto una “cartella pazza” riferisce che “ci sono andata ieri, è stata un’impresa incredilbilmente faticosa. Alle 9 erano finiti i numeri, è intervenuta la polizia e credo ne hanno distribuiti altri 60/65. Altri, hanno preteso ed ottenuto di poter aver ulteriori numeri. Tantissimi sono tornati a casa. Quando sono finalmente arrivata allo sportello erano forse le 18 18,30 ,ero sfinita. Una bolgia infernale. Un consiglio portatevi un panino, acqua. Dimenticavo ,c’è un solo bagno con lo sciacquone rotto“. Impossibile anche connettersi al numero verde 800.90.91.20: compilando il numero, quel centralino sembra disconnesso!