L’alcolic tour, il botellon o binge drinking, ovvero la gara ad ubriacarsi passando da un locale all’altro o mixando diversi alcolici tanto in voga tra i giovani, sono eventi pericolosissimi non solo per le conseguenze dirette dell’ubriacatura ma anche perchè interrompono in modo significativo il sistema immunitario, secondo uno studio condotto da un ricercatore della Loyola University Chicago Stritch School of Medicine.
L’EFFETTO NEI TRAUMATISMI
A seconda del loro peso, i partecipanti allo studio hanno bevuto quattro o cinque short di vodka. Venti minuti dopo aver raggiunto il picco dell’intossicazione, il loro sistema immunitario si è innescato in modo vertiginoso. Ma quando è stato misurato di nuovo, a due ore e a cinque ore dal picco dell’intossicazione, il loro sistema immunitario era diventato meno attivo rispetto a quando erano sobri. Lo studio “Binge drinking disrupts immune system in young adults, Loyola researcher finds“, condotto da Majid Afshar, pneumologo, medico di terapia intensiva e epidemiologo, e colleghi è stato pubblicato online prima della stampa su Alcohol, una rivista internazionale peer-reviewed. La gara ad ubriacarsi aumenta il rischio di cadute, di ustioni, di ferite da arma da fuoco, di incidenti d’auto e di altre lesioni traumatiche, ovviamente non in modo diretto ma per gli effetti che l’alcol ha sul sistema nervoso. Si calcola che un terzo dei pazienti traumatizzati ha assunto alcol prima dell’evento.
AZIONI SU LEUCOCITI, MONOCITI E CELLULE NK
Oltre ad aumentare il rischio di lesioni traumatiche, il binge drinking altera la capacità del corpo di recuperare da queste lesioni. Precedenti studi hanno trovato, per esempio, che la guarigione delle ferite ritarda per l’ubriacatura, aumenta la perdita di sangue e rende i pazienti più inclini alla polmonite e alle infezioni da cateteri. I forti bevitori hanno anche più probabilità di morire per lesioni traumatiche. Lo studio condotto dal Dr. Afshar illustra un altro effetto potenzialmente nocivo di binge drinking, quello sul sistema immunitario. “Ma c’è meno consapevolezza degli effetti nocivi dell’alcol in altri settori, come ad esempio il sistema immunitario” segnala Elizabeth Kovacs, PhD, co-autore dello studio e direttore del programma di ricerca di alcol dell’università di Loyola.
Il National Institute on Alcohol Abuse and Alcoholism definisce il “binge drinking” come bere tanto da raggiungere o superare un livello di alcol nel sangue di 0,8 g/l, il limite legale per la guida (in Italia è 0,5 g/l)). Questo si verifica in genere dopo quattro drink per le donne o cinque bevande per gli uomini, consumati in due ore. Un adulto statunitense su sei supera quel limite circa quattro volte al mese, ed il binge drinking è più comune nei giovani adulti dai 18 ai 34 anni, secondo i Centers for Disease Control and Prevention. Anche il Italia il fenomeno desta preoccupazioni.
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Il dr. Afshar ha condotto lo studio, mentre operava all’Università del Maryland, dove ha completato una borsa di studio prima di entrare al Loyola. Lo studio ha incluso otto donne e sette uomini, con un’età media di 27 anni. Ogni volontario ha bevuto abbastanza bicchierini di vodka – in genere quattro o cinque – per soddisfare la definizione di binge drinking (a un bicchierino da 1,5 once ovvero 32,5 grammi di vodka equivalgono a 142 grammi di vino o 340 di birra.). Il dr. Afshar e i colleghi hanno prelevato campioni di sangue a 20 minuti, a due ore e a cinque ore dopo il picco d’intossicazione perché questi sono tempi in cui i pazienti intossicati in genere arrivano ai pronto soccorso per il trattamento delle lesioni alcol-correlate.
I campioni di sangue hanno mostrato che 20 minuti dopo il picco d’intossicazione, vi è stato un aumento di attività del sistema immunitario. Si sono registrati livelli cresciuti di tre tipi di globuli bianchi che sono componenti chiave del sistema immunitario: leucociti, monociti e cellule NK (natural killer). Si è rilevato anche un aumento dei livelli di quelle proteine chiamate citochine che attivano il sistema immunitario. Nei prelievi ematici di due ore e in quelli di cinque ore dopo il picco d’intossicazione, i ricercatori hanno scoperto l’effetto opposto: un minor numero di monociti e di cellule NK circolanti e livelli più alti di diversi tipi di citochine che deprimono il sistema immunitario.
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Il dr. Afshar sta progettando uno studio di follow-up dei pazienti delle unità di soccorso. Vuole confrontare pazienti che presentavano alcool in circolo quando sono arrivati nell’unità d’emergenza con quelli privi di alcool. Il ricercatore misurerà i marcatori del sistema immunitario di ogni gruppo, e confronterà i loro esiti, tra i quali il danno polmonare, l’insufficienza d’organo e la morte.