Lo vendevano come costosissimo olio IGP toscano mentre si trattava di un prodotto molto più economico importato dalla Puglia e dalla Grecia. E per scoprire la frode i tecnici del Corpo Forestale hanno ricavato il DNA delle olive, scoprendone l’origine.
CINQUANTA AZIENDE ISPEZIONATE
Ammonta a circa 200 quintali la quantità di olio d’oliva sequestrato dalla Forestale al termine di un’operazione condotta per conto della Procura della Repubblica di Grosseto nei confronti di poco meno di cinquanta tra società e imprenditori individuali (commercianti, imbottigliatori di olio nazionale e toscano, titolari di frantoi), nelle province di Grosseto, Firenze, Arezzo, Siena e Foggia. Sono state notificate informazioni di garanzia a 47 persone (commercianti e titolari di frantoi), in ordine ai reati di frode in commercio e contraffazione di olio IGP.
L’indagine ha preso avvio dall’analisi del DNA dell’olio, utilizzata in sede di indagini agroalimentari solo di recente, ma che è l’unica in grado di caratterizzare in maniera inequivocabile specie e varietà diverse di olive dalle quali sia stato prodotto olio extravergine. L’attività investigativa nel suo complesso ha permesso di far emergere una consolidata attività illecita di commercializzazione, come olio extravergine di oliva IGP Toscano, di olio in realtà proveniente dalla Puglia e dalla Grecia. In tal modo, gli indagati sono riusciti a lucrare sul maggior prezzo che l’olio toscano di pregio ha rispetto all’olio italiano e comunitario, sia sul mercato nazionale che sui mercati esteri.
L’attività illecita è stata possibile con la connivenza di titolari di frantoi che hanno simulato false moliture e accettato pari quantitativi di olio in nero proveniente dalla regione Puglia, inquinando con queste false partite il prodotto di pregio dell’olio della Toscana. La carenza di produzione di olio nazionale – circostanza verificatasi con particolare intensità nell’annata 2014 – non può giustificare le azioni illegali con le quali si “fabbricano” tonnellate di olio nostrano con false certificazioni e transazioni.
Il 25 marzo 2016 la Procura di Grosseto, insieme con le Procure di Firenze, Siena e Arezzo, firmerà, in Siena, un protocollo d’intesa in materia di prevenzione e repressione delle frodi agroalimentari, con il Presidente della Regione Toscana e la Procura Generale presso la Corte d’Appello di Firenze.
Recentemente i Forestali hanno condotto QUESTA OPERAZIONE dopo aver scoperto olio importato da Siria, Turchia, Marocco,Tunisia e venduto come italiano. La Procura di Torino, poi, ha avviato QUESTO PROVVEDIMENTO GIUDIZIARIO nei confronti di sette grandi produttori di extravergine per frode.