Anti rughe per caro. Stavano, infatti, seguendo lo studio di un aspetto delle malattie cardiache e dell’ictus, quando i ricercatori della University of British Columbia UBC sono “inciampati” in un rimedio per rallentare l’invecchiamento della pelle causato dalla esposizione solare. Insomma la panacea contro le rughe. Il team capeggiato dal professor David Granville, del Department of Pathology and Laboratory Medicine, stava studiando il ruolo di un particolare enzima, il Granzyme B, nell’indurimento e nel restringimento delle arterie in presenza agli attacchi cardiaci ed alla aterosclerosi.
E’ da noto da tempo che l’esposizione al sole invecchia la pelle. Ciò che i ricercatori hanno accidentalmente scoperto è che bloccando Granzyme B, la pelle mantiene la sua morbidezza anche dopo lunga esposizione alla luce UV. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica on-line, Aging Cell. L’equipe di ricercatori ha dato vita a una generazione di topi senza il gene che produce Granzyme-B, un enzima che utilizzano le cellule immunitarie per distruggere agenti patogeni nocivi. I ricercatori stavano indagando se i topi senza il gene siano più resistenti all’indebolimento dei vasi sanguigni, una delle principali cause di attacchi cardiaci negli esseri umani.
Per una sorprendente casualità, si è notato che i topi senza l’enzima avevano la pelle più resistente ai danni da esposizione ai raggi UV. E’ ben chiaro che circa l’80 per cento dell’invecchiamento, che determina rughe sulla pelle, è dovuto alla esposizione alla luce solare. Gli animali da laboratorio sono stati ripetutamente esposti a dosi minime di irradiazione UV simulante l’esposizione solare per 20 settimane. Così la Vida Therapeutics, una società co-fondata dal dr. Granville, ha iniziato a sviluppare un inibitore del Granzyme-B basato sulla tecnologia concessa in licenza dall’università UBC. Un caso di commercializzazione della ricerca universitaria che all’estero è particolarmente sviluppato, diversamente da quanto accade in Italia.
ALTRE APPLICAZIONE DEL FARMACO ANTI-GRANZYME-B
Si è dimostrato che la carenza di Granzyme B protegge significativamente dalla formazione di rughe e dalla perdita di densità dermica del collagene, probabilmente collegata al distacco del decorin, un proteoglicano che abbonda nella fibrillogenesi e nell’integrità del collagene. In ragione di questo meccanismo d’azione, il farmaco può essere utilizzato anche per le altre condizioni di pericolo di vita, causate dalla rottura del collagene e di altre proteine che forniscono la struttura per i vasi sanguigni ed i tubi polmonari. Ad esempio, Granville e il team stanno continuando a esaminare gli effetti di Granzyme B sull’aneurisma, in particolare dell’aorta, il più grande vaso sanguigno del corpo umano. “Quando abbiamo inibito il Granzyme B in quel modello, si è notato che è possibile influenzare l’organizzazione del collagene e la sua forza nella aorta, prevenendone la rottura” sottolinea.
Naturalmente un altro vantaggio potrebbe essere potenzialmente il mercato cosmetico per ridurre l’invecchiamento. Anche se è ancora dubbio se può riparare la pelle danneggiata, per esempio in caso di ustioni di grado superiore o di lesioni da taglio, potrebbe ridurre gli effetti dell’invecchiamento causati da esposizione al sole.