Prevenzione maculopatia diabetica: visite gratuite, ecco dove

In 32 ambulatori del Centro ambrosiano oftalmico (Camo) visite gratuite dal 4 al 28 febbraio. Contro la maculopatia diabetica la nuova intelligenza artificiale EyeArt

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Dal 4 al 28 febbraio visite gratuite in 32 centri oftalmici distribuiti in 15 regioni della Penisola. E’ questa la task force messa in campo per la prevenzione della maculopatia diabetica dal Centro ambrosiano oftalmico (Camo) con l’Irccs ospedale San Raffaele di Milano.

Oltre un milione di italiani rischia la vista per colpa del diabete, killer degli occhi a causa di complicanze che attaccano la retina, ‘antenna’ capta-luce. Per salvarli dal buio scende in campo l’intelligenza artificiale, protagonista dell’edizione 2019 del Mese di prevenzione della maculo e retinopatia diabetiche, dal 4 al 28 febbraio. Patrocinata dal Comune di Milano, dal ministero della Salute e dalla Società oftalmologica italiana (Soi), la campagna prende spunto dai numeri impressionanti della ‘malattia del sangue dolce’, per l’Organizzazione mondiale della sanità una vera e propria «pandemia»: dal 1980 a metà anni 2000 – ricordano gli organizzatori – le persone con diabete sono quadruplicate da 108 a 422 milioni, con una previsione di 700 milioni di pazienti nel 2025.

Nel nostro Paese il diabete colpisce secondo l’Istat il 5,5% della popolazione, circa 3,2 milioni su un totale di 60 milioni. La Soi calcola che in media il 30-50% dei malati soffra di retinopatia più o meno grave. Quindi, se anche solo il 30% dei diabetici la sviluppasse, il problema arriverebbe a interessare un milione di italiani con 220 mila casi di edema maculare diabetico. Quando i livelli troppo altri di zucchero nel sangue sono fuori controllo e arrivano agli occhi, l’iperglicemia può ‘soffocare’ i capillari che li irrorano. Così «retino e maculopatia sono le complicanze microvascolari più comuni del diabete, prima causa di cecità non traumatica dai 20 ai 74 anni».

Eppure, osserva Buratto, «circa il 50% dei pazienti diabetici non vede il proprio oculista su base annuale». Da qui la mobilitazione e l’alleanza con il ‘dottor Ai’ attraverso ‘EyeArt’, «il primo dispositivo medico autorizzato dalla Fda americana che, usando l’intelligenza artificiale, è in grado di rilevare i sintomi di maculo e retinopatia negli adulti con diabete». Lo strumento è il fiore all’occhiello nel ‘parco macchine’ delle équipe medico-infermieristiche che hanno aderito al Mese di prevenzione fra Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto. Per ottenere informazioni e prendere appuntamento è sufficiente contattare il numero di telefono 02.6361191 (dal lunedì al venerdì ore 9,00/19,00).

Per partecipare alla campagna di visite gratuite è necessario compilare questo modulo online: la prenotazione allo screening potrà avvenire soltanto a campagna iniziata, a partire dal 4 febbraio.

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Ma come funziona EyeArt? «È un software che utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale per analizzare le immagini dell’occhio catturate da una telecamera retinica», spiegano gli specialisti. «L’operatore carica le immagini digitali della retina del paziente su un server in cui è installato il programma di Ai. E se le immagini sono di qualità sufficiente, il software fornisce immediatamente i risultati sulle condizioni retiniche. Se viene rilevato un risultato positivo, i pazienti devono consultare un oculista per un’ulteriore valutazione diagnostica e un eventuale trattamento da cominciare il prima possibile».

«La Fda statunitense – sottolineano gli esperti – ha valutato i dati di uno studio clinico di immagini retiniche ottenute da 900 pazienti con diabete in 10 centri di assistenza primaria. EyeArt è stato capace di identificare correttamente la presenza di una retinopatia diabetica più che lieve nell’85% dei casi, e di individuare correttamente nel 90% dei casi chi non aveva una retinopatia diabetica».

Un elemento importante è che il primo rilevamento con Ai «può essere effettuato anche da un infermiere o da un medico non specialista dell’occhio», per un’attività diagnostica «più precoce, più facile e più accessibile». La campagna decollata da Milano ed estesa al resto d’Italia, evidenziano i promotori, parte dal presupposto che «l’informazione capillare e completa gioco un ruolo fondamentale». E si fonda su un’alleanza pubblico-privato ispirata al passaggio dal concetto di ‘Welfare State’ a quello di ‘Welfare Community’: impegnarsi a raggiungere «una condizione di salute ottimale, del singolo e della collettività, è un compito non solo dello Stato, ma della società nel suo complesso».

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