I fritti, gli insaccati e gli affettati, le uova, il tutto condito con bevande zuccherate aumentano di oltre il 50% il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Sono i risultati di una ricerca a rivelare questo genere di minaccia alimentare.
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OLTRE 17MILA PERSONE SEGUITE PER SEI ANNI
La dieta tipica del sud degli Stati Uniti e le sue conseguenze per il cuore sono state oggetto di uno studio durato quasi sei anni, dal 2003 al 2007. E vi hanno partecipato 17.418 persone over 45 che vivono in diverse regioni degli USA. Questi soggetti sono stati invitati in funzione delle loro abitudini alimentari e sottoposti a vari esami medici. Le persone con malattie cardiache non sono state incluse nello studio, pubblicato sulla rivistya scientifica Circulation con il titolo “Southern Dietary Pattern is Associated with Hazard of Acute Coronary Heart Disease in the Reasons for Geographic and Racial Differences in Stroke (REGARDS) Study” .
In relazione alla loro dieta, i volontari sono stati divisi in cinque gruppi: il regime cosiddetto “pratico” composto da pasta, pizza, messicana e cucina cinese; la dieta “pianta” con un regime ricco di frutta e verdura, di cereali, carni bianche e pesce; il regime “dolce” a base di dolci, zuccheri e cioccolato; il regime “alcol e insalata” ricco di vino, birra o liquori accompagnati da verdure e insalate verdi e, infine, il regime “del sud”.
Anche se nessuno di questi menu è da considerarsi esattamente sano ed equilibrato, sembra che il regime del modello “Sud” è il peggiore di tutti. E’ tra i seguaci di questa dieta, infatti, che si osserva la maggior parte dei casi di dislipidemia (l’anomala alta concentrazione di lipidi nel sangue), il diabete e l’ipertensione. Tra quei soggetti il loro rischio di veder sviluppare malattie cardiovascolari è superiore anche del 56%. Altre ricerche confermano che questo tipo di dieta incrementa il rischio di arresto cardiaco, di ictus o di un attacco di cuore. Una ricerca su 77mila persone condotta dalla Loma Linda University in California, ha rivelato invece che per prevenire diverse patologie, tra le quali il cancro del colon, la dieta più efficace è quella pesco-vegetariana.
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I FATTORI DI RISCHIO DA EVITARE
“Indipendentemente dal sesso, dall’appartenenza etnica o dal luogo dove si vive, se si mangiano regolarmente cibi tipici della cucina meridionale degli USA (fritti, insaccati e affettati, uova, bevande zuccherate) , è necessario essere consapevoli del rischio di malattie cardiovascolari e bisogna sforzarsi di cambiare gradualmente le proprie abitudini” sintetizza il dottor James Shikany, epidemiologo nel Dipartimento di Medicina preventiva presso la University of Alabama a capo del team che ha eseguito questo studio. “E’ bene ridurre il numero di volte in cui si mangiano cibi fritti o affettati; invece di mangiarli ogni giorno, ad esempio, si può cercare di metterli a tavola ogni 3 giorni e poi cercare di sostituire le patatine fritte con le verdure”.
I ricercatori hanno anche osservato che i “meridionali” statunitensi sono più propensi a fumare, evitano l’attività fisica e sono obesi: tutti i fattori che aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiache e vascolari. In Italia, al contrario, questo studio potrebbe valere più per le popolazioni del settentrione dove, anche a causa del clima rigido, durante l’inverno è molto elevato il consumo di uova, insaccati, affettati e prodotti fritti.
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Per stare bene e vivere a lungo, soprattutto a livello intellettuale e cognitivo, gli studiosi hanno redatto un preciso vademecum.