L’anello vaginale anticoncezionale e anti-Aids presto sarà una realtà. L’annuncio arriva dalla Northwestern University che sta svolgendo uno studio in fase di test attraverso i fondi di mister Microsoft, Bill Gates.
DUE SOLUZIONI IN UNA
Pur essendo efficaci al 99% contro le infezioni sessualmente trasmissibili (IST), i preservativi sono usati solo dal 5% degli uomini sul pianeta. Ed il risultato è che ogni anno, due milioni e mezzo di persone contraggono il virus dell’AIDS in tutto il mondo. Ma l’innovazione scientifica potrebbe cambiare la situazione nel breve volgere di tre anni. Due squadre scientifiche, sostenute in particolare dalla Fondazione Bill & Melinda Gates, stanno lavorando su anelli vaginali rivoluzionari, in grado di proteggere le donne non solo dalle gravidanze indesiderate ma anche dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Dal momento che il preservativo femminile non ha mai incontrato il favore del suo pubblico, i ricercatori dell’American University Northwestern, in collaborazione con l’ONG Conrad lavorano da cinque anni su un dispositivo che può fare due cose contemporaneamente: un anello vaginale che rilascia sostanze contraccettive e previene le malattie sessualmente trasmissibili come l’HIV o l’herpes. “Penso che l’uso principale che ne faranno le donne sarà per la contraccezione, ma al tempo stesso beneficeranno anche di una protezione contro le malattie sessualmente trasmissibili” dice il dottor Patrick Kiser, della Northwestern University.
Come ogni anello vaginale contraccettivo convenzionale, questo dispositivo dal diametro di 5,5 centimetri, va situato nella vagina. Viene tenuto per 90 giorni e svolge due attività: la prima è quella di rilasciare 10 microgrammi di levonorgestrel, un contraccettivo ormonale. L’altra è di liberare 10 milligrammi di tenofovir, un antiretrovirale utile per prevenire malattie sessualmente trasmissibili.
Attualmente, 50 volontari stanno testando questo anello negli Stati Uniti e nella Repubblica Dominicana, ma nessuna data di uscita è stata ancora fissata.
DAL 2018 UN ANELLO ANTIVIRALE
Un altro progetto di anello vaginale avviato in precedenza potrebbe essere disponibile dal 2018: attualmente è in fase di test da parte di 5.000 donne africane volontarie in Malawi, Sud Africa, Uganda e Zimbabwe. Il Dapivirine Ring è come un anello contraccettivo, da posizionare nella vagina. Introdotto per un periodo di 30 giorni, l’anello diffonde l’antiretrovirale Dapivirine e protegge la donna che lo indossa dall’HIV, ma anche dall’ herpes durante l’attività sessuale. Tuttavia, a differenza del primo progetto, questo dispositivo non è associato ad un contraccettivo. I risultati dello studio condotto in Africa saranno noti nel tardo 2016 e la commercializzazione di questo anello potrebbe iniziare nel 2018. L’esito degli studi QUI DESCRITTI è risultato molto confortante ed è stato comunicato nel corso della conferenza di Boston a febbraio 2016.
Dopo il preservativo che cambia colore a contatto con gli agenti patogeni di una malattia sessualmente trasmissibile, il nuovo anello vaginale viene aggiunto alla ricerca di alternative in grado di proteggere dalle infezioni a trasmissione sessuale. E, ovviamente la ricerca per l’individuazione di un vaccino anti-HIV prosegue freneticamente, anche se tra gli esperti c’è chi esprime perplessità sulla reale possibilità che un vaccino in questo ambito possa effettivamente essere mai scoperto.