La cura dell’orticaria ha una nuova strategia terapeutica. Presto anche in Italia, infatti, come da un paio di mesi avviene negli Usa, sarà disponibile un farmaco che cura l’orticaria cronica, patologia presente nel 2% della popolazione. E’ una delle novità emerse nel corso dell’ottava edizione del congresso “Biological therapies in medicine”, che si è tenuto dal 28 al 30 maggio a Ischia, presieduto dal professor Amato de Paulis.
L’ORTICARIA CRONICA RIGUARDA IL 2% DELLA POPOLAZIONE
Si calcola che un soggetto su cinque (quindi il 20% della popolazione) almeno una volta nella sua vita ha riportato un episodio di orticaria acuta. L’orticaria cronica, invece, meno frequente delle forme acute, è presente, secondo alcuni studi nel 2% circa della popolazione generale. L’orticaria, inoltre, colpisce maggiormente il sesso femminile e la fascia di età che va dai 35 ai 45 anni. Ci sono forme più o meno gravi di orticaria: quelle più gravi sono rappresentate da un maggior numero di pomfi, da un prurito più intenso, dalla presenza anche di angioedema soprattutto se questo è presente a livello di vie aeree o a livello intestinale.
L’orticaria è una malattia che si presenta con pomfi o con angioedema oppure con entrambi. il pomfo è paragonabile ad una puntura di insetto ossia è caratterizzato da un rilievo di colore rosso-roseo che si accompagna a prurito e che si risolve nel giro di qualche ora. Solitamente i pomfi interessano gran parte della pelle. L’angioedema è, invece, un pomfo più profondo che ha una più lunga durata, si accompagna a senso di tensione o dolore e che si risolve nel giro di qualche giorno. L’angioedema interessa la pelle ma anche le mucose del labbro, delle vie aeree superiori dando luogo a senso di soffocamento e del tratto intestinale con dolori addominali. “L’orticaria è acuta se le manifestazioni cliniche si risolvono nell’arco delle 6 settimane – spiega il prof. Eustachio Nettis, docente universitario di Bari e membro SIAAIC (Società Italiana Allergologia, Asma e Immunologia Clinica) – L’orticaria si definisce cronica se i sintomi perdurano per oltre le sei settimane. La novità della classificazione dell’orticaria sta nel fatto che le orticaria croniche sono state suddivise in due soli sottotipi, esemplificando le classificazioni precedenti: l’orticaria cronica spontanea spesso legata a cause sconosciute in cui le manifestazioni insorgono spontaneamente cioè senza stimoli apparenti e le orticarie croniche inducibili in cui i sintomi sono indotti da stimoli fisici, chimici o ambientali ad esempio il freddo, il caldo, la luce solare, l’acqua, le vibrazioni, lo sforzo fisico, lo sfregamento e la pressione sulla pelle”.
“Fortunatamente le forme croniche – prosegue il Prof. Nettis – sono autolimitanti nel senso che guariscono spontaneamente anche se la durata può variare da mesi fino anche a molti anni. Tuttavia secondo recenti studi l’orticaria cronica guarisce spontaneamente nell’arco di un anno nel 25% dei casi, dura da 1 anno a 5 anni nel 60% dei casi e persiste per oltre i 5 anni nel 15% dei casi. Nel 40-45% dei casi di orticaria cronica spontanea di cui spesso non si riesce a stabilire la causa riducendo in questi pazienti la qualità della vita che è stato dimostrato essere paragonabile a quella di un paziente che ha avuto una ischemia cardiaca, sembra che si formino autoanticorpi che sono responsabili delle manifestazioni cliniche. Queste forme di orticaria cronica spontanea cosiddette autoimmuni in cui si formano questi autoanticorpi sono più durature e più difficilmente trattabili con le terapie convenzionali“.
NUOVI FARMACI PER CURARE L’ORTICARIA CRONICA
Per contrastare l’orticaria presto saranno disponibili anche in Italia nuove terapie, relative all’uso dei farmaci biologici. “Quelle biologiche sono terapie innovative che permettono di ottenere ottimi risultati – spiega il prof. Amato de Paulis, Professore di medicina interna del Dipartimento di Scienze mediche traslazionali di Napoli e membro del direttivo della SIAAIC – tramite meccanismi immunologici: con queste nuove modalità possiamo approcciare a diverse patologie umane. Come l’angioedema ereditario, per il quale esiste un farmaco apposito, o l’orticaria cronica, il cui farmaco sarà presto sul mercato”. Il riferimento è all’omalizumab (Xolair di Genentech-gruppo Roche e Novartis Pharma AG), farmaco biologico già in uso per l’asma allergica grave che a fine del marzo scorso ora ha ottenuto negli Usa per opera della Food and drug administration FDA l’autorizzazione all’indicazione al trattamento dell’orticaria cronica idiopatica, negli adulti e negli adolescenti dai 12 anni di età, che non rispondono adeguatamente agli antistaminici anti-H1. Il medicinale si somministra per iniezione sottocutanea ogni 4 settimane in ambiente ospedaliero e sotto controllo medico per il rischio di shock anafilattico.
ATTENZIONE ALL’ESTATE
Alcune forme di orticaria sono particolarmente presenti durante il periodo estivo. E’ il caso di quella classificata come orticaria conseguente a cause fisiche: è costituita da un gruppo di forme cliniche dovute a stimoli di natura fisica tra i quali i più importanti sono il caldo, il freddo, l’esercizio fisico, il contatto della pelle con l’acqua, il grattamento, la pressione sulla cute, la luce solare, gli stimoli vibratori. C’è poi, l’orticaria papulosa, o strufolo, è una eruzione cronico-recidivante di lesioni eritemato-papulose molto pruriginose, disposte in modo irregolare in zone scoperte, spesso al tronco e agli arti in età pediatrica, con ricorrenza stagionale (estate). E’ causata da punture di insetti comuni o parassiti di animali domestici, i quali dopo una prima puntura sensibilizzante evocano l’insorgenza delle lesioni ad ogni nuovo contatto. Con gli anni le nuove punture fanno abituare la pelle (iposensibilizzano) e lo strofulo si affievolisce fino a scomparire del tutto.