Marijuana, in Usa sempre più legale

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marijuana effettoRiuscirà la Florida a diventare il 24° stato degli Usa nei quali è permesso l’uso della marijuana, nella fattispecie per fini terapeutici? Dopo il referendum che non è arrivato al tetto previsto per l’approvazione del provvedimento, il comitato pro-marijuana ci riprova. La spinta continua con una duplice campagna: da una parte per l’indizione di un altro referendum nel 2016, come strumento per fare pressione sui legislatori statali, e dall’altra per ottenere una legge specifica.

LE RAGIONI DEI FAVOREVOLI

Il referendum di modifica costituzionale votato in Florida lo scorso anno ha conseguito il 58% dei consensi ben distante dal tetto del 75% richiesto per passare all’approvazione. Nel secondo tentativo basterà il 60% e la macchina del consenso si è cominciata a muovere sotto la spinta dell’avvocato di Orlando, John Morgan,che nella precedente campagna elettorale ha speso circa quattro milioni di dollari. Nella nuova comunicazione finalizzata alla rimozione delle perplessità verrà chiarito che i minori non possono ottenere prescrizioni di marijuana senza il consenso dei genitori. Inoltre, i medici potrebbero essere ritenuti responsabili in caso di prescrizione non giustificata. Infine, il Dipartimento di Stato della Salute stabilirebbe per quali patologie sarebbe permessa la somministrazione del farmaco. Al momento l’efficacia terapeutica sarebbe stata dimostrata in caso di dolori causati da cancro, Aids, Sla, glaucoma, Parkinson, epatite C, morbo di Crohn.

Il comitato di Morgan si dichiara convinto di riuscire a raccogliere più di 700mila firme entro marzo prossimo, quando il legislatore statale lo convocherà.

L’anno scorso lo Stato della Florida ha approvato l’uso di un estratto marijuana non stupefacente, noto come “Charlotte’s Web”, per il trattamento di crisi epilettiche e alcune altre condizioni mediche, ma i funzionari della sanità non hanno ancora adottato norme che ne consentano l’erogazione.

LE RAGIONI DEGLI OPPOSITORI

Calvina Fay, direttore esecutivo della Drug Free America Foundation in St. Petersburg, sostiene che “ci sono prove scientifiche che il fumo di marijuana contiene elementi nocivi. E la maggior parte degli scienziati considera che fumare una erbaccia grezza non sia una cosa sana da fare“. L’esperta italiana Emma Fantozzi, fondatrice dei primi Sert e attiva nel campo dal 1959, richiama l’attenzione sugli effetti indotti nelle attività quotidiane, soprattutto dopo l’arrivo della cosiddetta supermarijuana modificata geneticamente.

Secondo il Medical marijuana business daily negli Usa la marijuana legale è un business da 1,5 miliardi l’anno e il giro d’affari quadruplicherà entro il 2018 grazie ai referendum approvati in Colorado e nello Stato di Washington. Negli Usa la marijuana è illegale a livello federale per qualsiasi ragione. A livello di stati invece, 23 hanno approvato normative che permettono l’uso per motivi terapeutici, mentre in Colorado, Washington, Alaska, Oregon e Washington D.C. (District of Columbia) è stata legalizzata a scopo ricreativo.

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