Sequestrati 17 milioni di litri di vino adulterato prodotto in modo fraudolento

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ESTERNA PAVIASequestrati nella zona del Pavese 170mila ettolitri di vino venduto come Pinot grigio e Moscato ma prodotto in modo fraudolento. L’accusa è che la frode andasse avanti addirittura dal 2003. Il maxisequestro preventivo è stato disposto dal Gip della Procura della Repubblica di Pavia che ha anche denunciato 10 persone per il reato di frode aggravata in commercio nelle tre sedi della società vinicola Terre d’Oltrepo, che gestisce la cantina sociale di Broni – Casteggio in provincia di Pavia dove è stato posto sotto sequestro tutto il vino presente delle diverse tipologie prodotte, nei vasi vinari o già imbottigliato, perché contraffatto.

L’operazione è stata condotta dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Guardia di Finanza. Le conclusioni cui sono giunti gli investigatori è che la totalità del vino prodotto dalla cantina di Broni e Casteggio, riferita non solo al Pinot Grigio da cui erano partiti gli accertamenti ma a tutte le varietà di vino, sia bianco che rosso, non corrisponde a quanto dichiarato, ma è invece il prodotto di una serie di condotte fraudolente, anche contabili, volte a commercializzare, in modo spregiudicato, vino etichettato e venduto seguendo le richieste del mercato, ma non rispondente alle reali caratteristiche del prodotto conferito nella cantina.

CARBONE PER DECOLORARE E GLICERINA PER RETTIFICARE

In definitiva, i vertici della Cantina Terre d’Oltrepo erano consapevoli di commercializzare vino, per origine, provenienza e qualità diverso da quello dichiarato, e mettevano in commercio, dal 2003 ad oggi, in modo fraudolento vino asseritamente a Denominazione di Origine Controllata (DOC) e a Indicazione Geografica Protetta/Indicazione Geografica Tipica (IGP/IGT), risultato contraffatto per quantità, qualità e origine. Al fine di aumentare fittiziamente i quantitativi dei vini più richiesti dal mercato nazionale ed estero, come il Pinot grigio e il Moscato, si è appurato come in cantina si facesse uso di pratiche illegali quali il taglio oltre il 15%, l’uso di carbone per decolorare anche in quantitativi eccedenti il limite consentito, introduzioni fraudolente e non dichiarate di mosto concentrato rettificato o glicerina. Inoltre dai controlli di campo sono emerse discrepanze tra dichiarazioni vitivinicole e la realtà in termini di superficie e produttività agronomica. Le dichiarazioni mendaci rendono impossibile identificare e tracciare la reale varietà e provenienza dell’uva utilizzata e la qualità e tipologia di vino prodotto.

Il sequestro rientra nell’ambito dell’inchiesta sul vino partita lo scorso autunno sulla società vinicola Terre d’Oltrepo che ha già visto l’esecuzione di 64 perquisizioni ed il sequestro lo scorso marzo presso un intermediario vinicolo di 60 mila litri di Pinot Grigio.

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