Infarto dopo la polmonite, più frequente in caso d’ospedalizzazione

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INFARTOPer ora è solo un’analisi statistica. Nel senso che bisognerà approfondire l’evidenza della casistica con un approfondimento di tipo medico-clinico. L’ipertensione, il fumo, il diabete, l’obesità, le malattie cardiovascolari: sono molti i fattori che condizionano il rischio d’infarto. Ma, stando ai ricercatori canadesi che hanno pubblicato recentemente lo studio “Association Between Hospitalization for Pneumonia and Subsequent Risk of Cardiovascular Disease” sul Journal of American Medical Association (JAMA), anche l’ospedalizzazione per polmonite aumenta notevolmente il rischio di avere un infarto.

UNO STUDIO SU QUASI 4MILA PAZIENTI

Per raggiungere questi risultati, gli scienziati hanno studiato le cartelle cliniche di circa 3.800 persone, suddivise in due gruppi di età. Il primo era tra 45 e 65 anni ed il secondo da 65 in su. In ciascuno dei due gruppi, la metà di loro ha fatto un ricovero in ospedale per curare una polmonite. Il dr. Vicente Corrales-Medina, specialista in malattie infettive e autore principale dello studio, ha quindi confrontato le loro cartelle cliniche con quelle di 2.500 altre persone che non hanno mai contratto la polmonite. E per questo specialista, i risultati sono evidenti: tutte le vittime della polmonite hanno visto aumentare il loro rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari dopo il loro soggiorno in ospedale.

UN RISCHIO CHE PUO’ ANCHE ESSERE QUATTRO VOLTE SUPERIORE

Questo incremento è diverso da persona a persona a seconda dell’età, dello stile di vita e, naturalmente, della loro storia cardiovascolare. Così, una donna di 72 anni, fumatrice e ipertesa, ha visto le sue probabilità di avere un episodio cardiaco triplicate dopo il ricovero. Per questa fascia di età (ovvero over 65), i rischi possono quadruplicare nel corso dei primi due anni e persistono fino al decimo anno, anche se sono due volte meno elevate negli anni successivi. Tuttavia, tra i 45 e i 65 anni, i ricercatori non hanno osservato alcun aumento del rischio oltre i primi due anni dal ricovero.

Questo è il primo studio per valutare il collegamento tra ospedalizzazione per polmonite e infarto; così il personale sanitario dell’ospedale, ma ancor di più i pazienti, sono fortemente incoraggiati a proteggersi. “Questi risultati dimostrano l’importanza di fare di tutto per prevenire la polmonite, soprattutto con la vaccinazione e con una buona igiene di base, come ad esempio l’atto di lavarsi le mani regolarmente” concludono gli autori dello studio.

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