
Novità sull’Aids, purtroppo negativa: un ceppo di HIV progredisce fino a malattia conclamata entro tre anni, se non trattato. Una condizione che rischia di diventare “epidemia” tra i pazienti di nuova infezione a Cuba che hanno riferito di avere rapporti sessuali non protetti con partner multipli. Lo rivela uno studio pubblicato questa settimana da ricercatori internazionali che lavorano con pazienti e medici sull’isola caraibica. “Il ceppo di HIV – una combinazione di tre sottotipi del virus – progredisce così in fretta – riferiscono i ricercatori presso l’Università Cattolica di Lovanio in Belgio – tanto da preoccupare che i pazienti infettati con il virus mutato non possono ricorrere alla terapia antiretrovirale se non quando è troppo tardi”. I risultati pubblicati questa settimana sulla rivista medica EBioMedicine sotto il titolo “CRF19_cpx is an evolutionary fit HIV-1 variant strongly associated with rapid progression to AIDS in Cuba” suscitano preoccupazioni tra i ricercatori sull’AIDS del sud della Florida, e i generale tra quanti fanno del “turismo sessuale” a Cuba, che temono che i virus HIV mutati sono più difficili da diagnosticare, potrebbero alla fine diventare resistenti alla terapia e potrebbero annullare gli sforzi per sviluppare un vaccino.
UNO STUDIO CHE RIGUARDA 95 PAZIENTI
Hector Bolivar, uno specialista medico di malattie infettive dell’Università di Miami Miller School of Medicine, sostiene che nella comunità di ricercatori sull’HIV è noto da tempo della capacità del virus di mutare e di creare nuove versioni. Esistono più di 60 ceppi di HIV di tipo 1 nel mondo a causa delle mutazioni. “L’unica cosa certa è che adesso a Cuba, la mutazione si è associata alla rapida progressione della malattia. E’ un qualcosa che non si era mai visto prima così chiaramente” dichiara.
La professoressa Anne-Mieke Vandamme dell’Università Cattolica di Lovanio ed il suo team di ricercatori ha riferito che in un viaggio a Cuba i medici del posto hanno riferito un numero crescente di infezioni da HIV, che rapidamente progrediscono verso l’AIDS, di solito entro tre anni. Per condurre lo studio, Vandamme e il suo team hanno reclutato pazienti presso l’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kouri a L’Avana che erano risultati negativi per HIV meno di tre anni prima della diagnosi e che non avevano ricevuto la terapia. I ricercatori hanno studiato il sangue di 73 pazienti con infezione da HIV recente: rispettivamente 52 con diagnosi di AIDS, e 21 senza malattia conclamata. Dopo hanno confrontato i risultati con i campioni di sangue di 22 pazienti che avevano progredito in AIDS dopo aver vissuto con l’HIV per più di tre anni. Nessuno dei pazienti aveva ricevuto una terapia per il virus. Ma tutti i pazienti infettati con il ceppo mutato del virus HIV, conosciuto come un ricombinante, hanno sviluppato AIDS entro tre anni. In media, le persone con infezione da HIV sviluppano l’AIDS da 6 a 10 anni.
ALLARME TRA I PRATICANTI DEL TURISMO SESSUALE
I ricercatori hanno anche riferito che le persone che praticano sesso non protetto con partner multipli aumentato il loro rischio di contrarre più ceppi di HIV che, una volta dentro l’ospite, possano mutare o ricombinare in un nuovo ceppo. “I risultati dello studio – evidenzia Bolivar – sollevano una preoccupazione particolare per il Sud della Florida. Cuba è vicinissima a Miami. Potremo vedere situazioni simili qui a Miami, in futuro, e questo è qualcosa che mi preoccupa”. In realtà l’isola caraibica è anche meta di turismo sessuale e tra i tanti ospiti stagionali conta decine di migliaia di italiani: il fenomeno, dunque, minaccia da vicino anche l’Italia. Secondo l’Osservatorio nazionale del Turismo nel 2014 gli italiani che hanno visitato Cuba sono stati 36mila per un totale di 610mila notti trascorse sull’isola.
Bolivar nutre dubbi sulla validità dello studio: la dimensione del campione – appena 95 pazienti – non è abbastanza grande per estrapolare i dati significativi per le migliaia di persone che a Cuba vivono con l’HIV. Ed ha anche criticato l’etica adottata. “Sarà molto difficile per noi negli Stati Uniti o in Europa o nei tanti posti dove ci sono i trattamenti per l’HIV, replicare questi risultati a lungo termine, perché è immorale aspettare fino a quando il pazienta progredisce in malattia tenerlo fuori dalla terapia per lo studio” conclude.
L’ESAME HIV CON I TEST A DOMICILIO
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L’HIV DELL’AIDS RILEVATO DALLA SALIVA
I ricercatori della McGill University Health Centre (RI-MUHC) e della McGill University di Montreal in Canada hanno comunicato di aver inventato questo Oraquick Oral In Home Saliva Test For Hiv. (Completely Private) The 1St Test You Can Read Yourself. No Outside Facilities Involved. test salivare per l’individuazione dell’eventuale infezione da HIV, il virus responsabile dell’AIDS. Dopo aver analizzato migliaia di pazienti sottoposti ad entrambi i metodi diagnostici, gli scienziati hanno notato che il test della saliva era efficace almeno tanto quanto quello del sangue: in particolare la diagnosi è corretta nel 99% dei casi nella popolazione ad alto rischio e nel 97% in quella a basso rischio. Notevoli i vantaggi per il suo uso: è più economico di quello del sangue, è più rapido (bastano 20 minuti), è indolore e non invasivo, è pratico soprattutto in quei Paesi ad alto rischio ma poco sviluppati.