Ridurre quasi totalmente le crisi epilettiche nei malati di epilessia è possibile: basta bloccare i recettori o fermare la produzione di una proteina, la chemochina CCL2, ritenuta responsabile dell’infiammazione nervosa che accende le crisi.
BLOCCARE I MEDIATORI DEGLI EVENTI INFIAMMATORI
A sostenerlo è uno studio, pubblicato con il titolo “The Chemokine CCL2 Mediates the Seizure-enhancing Effects of Systemic Inflammation” sulla rivista online “The journal of Neuroscience”. La ricerca è stata condotta da un team italiano di studiosi con il concorso dell’azienda farmaceutica Angelini. Ne fanno parte ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze del CNR di Pisa, dell’Accademia Nazionale dei Lincei, del laboratorio di Neuropatologia molecolare dell’Università di Trento e, unico contributo di un laboratorio straniero ma impiegato dall’italianissimo Angelo Guglielmotti, del Centre for Biological Sciences, University of Southampton, Southampton (UK).
L’epilessia è un disturbo neurologico cronico, caratterizzata da ricorrenti ed improvvise crisi epilettiche. La frequenza delle crisi in pazienti affetti da epilessia cronica può essere aggravata da eventi infiammatori acuti scatenati da comuni infezioni. L’indagine, realizzata in laboratorio sui topi, ha dimostrato per la prima volta che bloccando la produzione di una proteina del gruppo delle chemochine nel cervello, si riesce a ridurre il numero e la frequenza di crisi epilettiche che si scatenano in presenza di un’infiammazione acuta dell’organismo. La proteina in questione si chiama CCL2, una molecola pro-infiammatoria presente in elevate quantità nei pazienti epilettici. “ Il nostro studio – spiega l’autore senior Matteo Caleo dell’Istituto di Neuroscienze – rivela per la prima volta il ruolo cruciale e finora inesplorato di CCL2 nell’insorgenza delle crisi epilettiche. Bloccando la CCL2 possiamo diminuire significativamente la frequenza delle crisi epilettiche che insorgono in seguito ad infiammazione. Per bloccare questa molecola possiamo ricorrere a farmaci già disponibili sul mercato o sperimentarne nuovi”.
Tra le strategie impiegate nella ricerca per bloccare la produzione di CCL2 figura il farmaco Bindarit, fornito dalla ditta farmaceutica Angelini che ha collaborato allo studio. IN QUESTA INDAGINE i ricercatori della American Psychological Association segnalano che anche la musicoterapia ha la capacità di ridurre le crisi epilettiche.
QUI TROVI l’estratto della ricerca pubblicato in inglese.
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