Nelle donne dormire più a lungo e meglio migliora il desiderio sessuale mentre negli uomini l’aiutino può arrivare dalla pornografia. E’ la scienza a dirlo con una serie di studi condotti negli Stati Uniti. Un nuovo studio, dal titolo “The Impact of Sleep on Female Sexual Response and Behavior: A Pilot Study” ha provato che le ragazze sono più propense a desiderare e praticare il sesso se dormono di più la notte precedente. Le donne che hanno avuto un’ora in più di sonno hanno il 14 per cento in più di probabilità di avere rapporti sessuali con il proprio partner il giorno dopo, secondo i risultati di quella ricerca. E le donne che solitamente dormono più a lungo rispetto a chi mediamente riposa meno hanno una maggiore eccitazione genitale, segnala quello studio.
UN SONNO MIGLIORE ECCITA DI PIU’ LA DONNA
“Ciò non equivale necessariamente che più sonno è uguale a sesso migliore” avvisa l’autore David Kalmbach. “Piuttosto che il mantenimento di una buona quantità di riposo notturno è importante per la salute sessuale”. “Questi risultati indicano che il sonno insufficiente può ridurre il desiderio sessuale e l’eccitazione nelle donne”. “Penso che il messaggio da portare a casa – prosegue Kalmbach – non dovrebbe essere che dormire di più è meglio, ma che è importante permettere a noi stessi di ottenere il sonno di cui la nostra mente e il corpo hanno bisogno.” Lo studio ha chiesto a 171 studentesse universitarie di compilare giornalmente per due settimane un questionario web basato sui loro modelli di umore sessuale, di funzione sessuale e di sonno. Gli autori hanno specificato di aver eliminato altri fattori che possono influenzare il desiderio sessuale, come il benessere, le mestruazioni e l’uso di contraccettivi orali. L’età media delle partecipanti era di 20 anni e il 50 per cento ha dato risposte non pertinenti. La durata media del sonno notturno tra le intervistate era di sette ore e 22 minuti, mentre quasi il 20 per cento delle donne ha riferito livelli clinicamente significativi di “stress sessuale“. Una circostanza ha sorpreso i ricercatori: le donne hanno sperimentato una lubrificazione vaginale e maggiore eccitazione il giorno dopo una notte di sonno più breve. Eppure, le donne con la durata del sonno in media più lungo hanno segnalato una maggior eccitazione genitale di quelle con la durata del sonno inferiore alla media. Una contraddizione? No. Gli autori hanno detto che questi risultati non si escludono a vicenda: probabilmente una sola notte di sonno breve potrebbe aumentare la libido, mentre una cronica privazione del sonno avrebbe l’effetto opposto. “Le donne con sonno cronicamente insufficiente possono avere maggior rischio di difficoltà nell’eccitazione genitale, anche se una notte di perdita di sonno sembra portare a miglioramenti a breve termine nell’eccitazione genitale” riassumono gli autori. Gli studiosi hanno anche evidenziato i limiti delle relazioni soggettive delle partecipanti e raccomandano ulteriori ricerche. Ma lo studio fa eco a precedenti risultati, come ad esempio un documento del 2011 nel quale si è provato che gli uomini con un sonno scarso ed interrotto avevano livelli più bassi di testosterone, con conseguente diminuzione della libido.
LA PORNOGRAFIA ACCRESCE LA RISPOSTA SESSUALE NEGLI UOMINI
La notizia migliore arriva invece dalla ricerca “Viewing Sexual Stimuli Associated with Greater Sexual Responsiveness, Not Erectile Dysfunction” secondo la quale la visione della pornografia negli uomini può effettivamente aiutare l’eccitazione sessuale. Nel nuovo studio separato, i ricercatori della Concordia College e della University of California hanno scoperto che gli uomini che consumano regolarmente pornografia sono più sensibili quando esposti a stimoli sessuali. Inoltre non hanno trovato alcuna prova che la visione della pornografia porti alla disfunzione erettile, come è stato sostenuto da alcuni commentatori e medici. “Molti medici sostengono che la visione erotica rende gli uomini incapaci di rispondere sessualmente a situazioni sessuali ‘normali’ con il partner. Non è stato il caso nel nostro campione”, ha riassunto Nicole Prause, che ha co-condotto lo studio, pubblicato l’11 marzo.
Gli spettatori abitudinari di porno hanno risposto “con maggior potenza” allo spettacolo erotico mostrato ai partecipanti dello studio rispetto a quelli che non guardano il porno, sottolinea Prause. I dati sono stati raccolti da 280 volontari maschi, 127 dei quali aveva un partner fisso.