La magia del cinema aiuterà a guarire i pazienti ricoverati presso il Policlinico Gemelli di Roma. Chi sta male ed è ricoverato potrà infatti affrontare meglio la sua condizione vivendo momenti di normalità durante la degenza, come andare a cinema con i propri cari. La visione di determinate pellicole, inoltre, li avvierà ad un percorso di ristabilimento psico-fisico, contrastando depressione, ansia e caduta delle difese immunitarie, condizioni spesso associate al ricovero.
TERAPIE DI SOLLIEVO PER I DEGENTI
E’ dall’incontro tra il Policlinico Gemelli e la MediCinema Italia Onlus che è nato il progetto di realizzare una vera sala cinematografica in uno dei maggiori ospedali italiani. La sala al Gemelli, aprirà a marzo 2016 con 130 poltrone e sarà in grado di accogliere anche pazienti non autosufficienti, a letto o in sedia a rotelle. È in fase di costruzione tra l’8/o e il 9/o piano del grande policlinico universitario romano.
Si tratta del primo protocollo a livello nazionale che si propone di portare continuativamente la cultura e lo spettacolo in ambito ospedaliero a scopo terapeutico con programmi mirati per ogni tipologia di pazienti coinvolti. MediCinema utilizza il grande cinema come terapia di sollievo nelle strutture ospedaliere, allestendo sale per la proiezione di film appositamente dedicate ai pazienti e ai loro familiari. La onlus ha già realizzato due progetti avviati a ottobre 2013 presso l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano (Milano) e a giugno 2015 presso l’Ospedale Niguarda di Milano. Un’altra sala per la cinematerapia è in funzione presso l’ospedale militare del Celio, a Roma. Il Segretariato Sociale della RAI sostiene il progetto con una raccolta fondi televisiva e radiofonica. Da lunedì 4 a domenica 10 gennaio, le reti RAI, all’interno dei programmi Tv e Radio, inviteranno il pubblico a sostenere la realizzazione della sala cinematografica donando da fisso e cellulare attraverso il numero 45599 (attivo dal 3 all’11 gennaio).
L’AZIONE SUI MEDIATORI ORMONALI
La cinematherapy, ormai da tempo nota e praticata, indica come la visione di film crei sotto il profilo psicologico un “effetto pausa” per i malati, aiutando a ridurre la percezione del dolore e creando uno stato di benessere riscontrabile a livello neurologico. Le neuroscienze hanno ulteriormente validato questa tesi (neurocinematics) arrivando a misurare gli effetti fisici durante la visione di immagini in movimento e rilevando miglioramenti.
NEGLI STATI UNITI fin dal 2002 Birgit Wolz, psicologa in Oakland, ha avviato la cinematherapy come forma di somministrazione terapeutica per diversi tipi di condizioni neuropsichiche come la depressione e gli stati d’ansia. L’azione è non solo sullo stato dell’umore ma anche sui mediatori chimici (neurotrasmettitori, ormoni e sistema immunitario) attivati dal sorriso, dal pianto e dalle emozioni che la visione di una pellicola può suscitare. Come spiega Birgit Wolz IN QUESTO SUO SITO, “la cinematerapia è un metodo innovativo basato su principi terapeutici tradizionali che si applicano al di fuori dello studio di un terapeuta, seguendo alcune linee guida per la scelta di film e e per una visione consapevole, in grado di supportare la crescita personale e spirituale”. Proprio per ragioni terapeutiche, la scelta del film da visionare è determinante e va affidata ad uno specialista: comici, drammatici, fantasiosi, d’azione, cerebrali, a seconda dell’obiettivo terapeutico da perseguire
IL TRIBUTO DI GIUSEPPE TORNATORE ALLA CINEMATHERAPY
A credere fortemente nella capacità terapeutica del cinema è un maestro della settima arte, Giuseppe Tornatore, che ha realizzato uno spot per avvicinare il grande pubblico a questa realtà di supporto sanitario e raccogliere fondi per la realizzazione di sale di proiezione negli ospedali. ECCO LO SPOT GIRATO DA TORNATORE per favorire la diffusione di questa pratica terapeutica.