Da giovedì 7 gennaio anche lo stato di New York autorizza la commercializzazione di cannabis ad uso medico. Il presidio terapeutico è destinato a persone affette da gravi malattie, tra le quali il cancro, il morbo di Parkinson, la sclerosi multipla e alcune forme di epilessia. QUESTA RICERCA della Yale University dimostra vantaggi anche nel trattamento dell’anoressia.
TRATTAMENTO SOLO CON PILLOLE, OLIO E GOCCE
Dei 23 stati americani che permettono l’impiego della cannabis medica, quello di New York è il più rigoroso. Gli acquirenti, infatti, saranno iscritti in un registro dal loro medico e non hanno accesso alla forma di cannabis da fumo bensì soltanto a prodotti di trasformazione come pillole, olii e gocce. Per ora, sono solo quattro centri medici nei distretti di Manhattan, Queens e Brooklyn a New York City sono in grado di fornire questi prodotti. Alla fine del mese di gennaio saranno venti i distributori in tutto lo stato. Per soddisfare la domanda, sono state selezionate cinque aziende di produzione. Tuttavia, queste compagnie possono aprire solo quattro centri per la coltivazione della cannabis.
PARERI CONTRASTANTI
Secondo Nicholas Vita, CEO del Columbia Care, una delle aziende autorizzate, potrebbe essere ammessa al trattamento una quota tra lo 0,5% e l’1,5% della popolazione dello Stato di New York, pari a una quantità compresa tra 100mila e 300mila pazienti. In Italia la sperimentazione dell’uso medico della marijuana è stata svolta nella regione Toscana e, come documenta QUESTO ARTICOLO, ha dato risultati soddisfacenti. In ogni caso non tutti gli studiosi sono convinti dell’utilità della cannabis a fini terapeutici: QUESTO STUDIO sostiene che l’efficacia sia limitata nel tempo e incerta ma comporta gravi effetti collaterali.