Farsi una canna in maniera sana, senza danni, è possibile. Lo sostiene un’autorità scientifica francese, il professor Bertrand Dautzenberg, pneumologo presso l’ospedale universitario Pitié-Salpêtrière di Parigi.
MEGLIO FUMARE ERBA SENZA TABACCO
Il medico, noto soprattutto per la sua posizione a favore della sigaretta elettronica, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha presentato le sue raccomandazioni per limitare i rischi della cannabis. E la conclusione del medico è chiara: “La Francia è davvero una cattiva allieva: vi è un chiaro legame tra il tipo di legislazione e l’intensità di consumi“. Infatti, secondo Dautzenberg, il forte divieto della cannabis ha generato lo spaccio in Francia di alte dosi, tagliate con sostanze tossiche. Una condizione che, per similitudine, può essere parallela a quella italiana. Per ovviare a questo pericolo, Bertrand Dautzenberg consiglia inizialmente agli utenti di concentrarsi sull’uso dell’erba (marijuana) rispetto a quello della resina (hashish), essendo la prima più pura rispetto al secondo.
Inoltre, per ridurre l’effetto di dipendenza, il pneumologo raccomanda che si “rolli” senza tabacco, a volte con la marijuana, che può essere consumata sola, a volte con hashish mischiato a piante da fumo che non siano tabacco. Queste ultime in Francia erano vendute in farmacia come sostituti della nicotina, prima del divieto disposto circa dieci anni fa. QUESTO L’ELENCO DEI MARCHI in francese (si parla di damiana, passiflora, scutellaria e mix vari contenenti papaya, menta, eucalipto).
MEGLIO ANCORA E’ INALARE LA CANNABIS
Ma in realtà, stando a Dautzenberg, la cosa migliore sarebbe ancora non fumare cannabis, ma di inalarla sotto forma di vapore. “Negli Stati Uniti, dove hanno legalizzato la marijuana, la vaporizzazione è diventato il primo modo di consumo tra i giovani“, spiega Bertrand Dautzenberg. Tuttavia, in mancanza di dati affidabili sulla tossicità delle e-sigarette contenenti cannabinoidi, il pneumologo suggerisce ai fumatori di non vaporizzarli nelle sigarette elettroniche.
Il pneumologo ha anticipato che durante il 20 ° Congresso di Pneumologia che si terrà a Lille, alla fine del mese, presenterà la sua posizione a favore della cannabis legalizzato e “pulita”. Ha in ogni caso chiarito che il consumo di cannabis in fumo non è un atto innocuo: crea disordine tra i giovani e gli adolescenti il cui cervello è ancora non completamente formato e disturbi neurologici possono essere conseguenze del suo uso. Secondo l’Osservatorio francese delle droghe e delle tossicodipendenze (OFDT) più di 17 milioni di persone francesi hanno almeno una volta nella loro vita fumato cannabis, 4,6 milioni consumano occasionalmente e 1,4 milioni in fumo così regolare. Secondo Ipsad (dati 2014) sono 3,5 milioni gli italiani hanno fatto uso di cannabis nell’ultimo anno. Stando al rapporto Eurispes-Telefono Azzurro, il 20,8% dei ragazzi ha ammesso di aver fumato cannabis o marijuana, contro un’ampia fascia di ragazzi che non ha mai avuto esperienze di questo tipo (79,2%). In particolare, il 25,7% dei ragazzi ha fatto uso di marijuana o hashish contro il 18,5 delle coetanee del sesso opposto.
Nello Stato di New York l’uso medico della cannabis è stato adottato solo per fini terapeutici con importanti limitazioni della forma di somministrazione come spiega QUESTO ARTICOLO. C’è però chi sul piano scientifico metta in discussione la reale validità della cannabis in campo medico, come QUESTO STUDIO condotto dalla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora.
Se vuoi essere aggiornato iscriviti al gruppo FACEBOOK SALUTEOKAY