Bullismo: i bambini che guardano troppa televisione rischiano di diventare vittime

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Children watching television
Children watching television

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Montreal ha scoperto che i bambini di due anni-due anni e mezzo che trascorrono molte ore a guardare la televisione, sono esposti a problemi di socializzazione che si manifestano intorno ai 12 anni, alle scuole medie, sfociando in una maggiore esposizione al bullismo.

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C’è una correlazione tra il numero di ore trascorse a guardare la televisione per i bambini di 29 mesi e la probabilità che essi siano vittime di bullismo nelle medie“, spiega Linda Pagani, professoressa dell’Università di Montreal Centro di Ricerca di CHU Sainte-Justine. E’ lei la responsabile dello studio “Too Much Television? Prospective Associations Between Early Childhood Televiewing and Later Self-reports of Victimization by Sixth Grade Classmates” che è stato condotto tra 991 bambini e 1.006 bambine che vivono in tutta la provincia del Quebec. La ricerca è giunta alle seguenti conclusioni: “E’ plausibile ritenere che le abitudini televisive, acquisite e consolidate durante l’infanzia, determinino i comportamenti e le esperienze interattive. Le abitudini televisive potrebbero comportare deficit nelle abilità sociali più tardi nella vita. Le ore passate a guardare la televisione invadono le interazioni familiari, che restano il veicolo primario di socializzazione e di intelligenza emotiva “, spiega Pagani.

Nel dettaglio le conclusioni si spostano sulla probabilità che quei bambini che sono stati troppo tempo davanti alla televisione siano più facilmente vittima di episodi di bullismo. “La quantità di tempo giornaliero trascorso davanti alla televisione a 29 mesi di vita è stata associata ad un successivo aumento del rischio di vittimizzazione dai compagni di classe alla fine del sesto anno scolastico, un periodo della scuola media che rappresenta un passaggio fondamentale per lo sviluppo. I giovani che sperimentano il bullismo sono pari a un aumento del rischio di problemi di salute mentale a lungo termine, come la depressione, lo scarso rendimento e la bassa autostima”.
Da parte sua, l’American Academy of Pediatrics (AAP) raccomanda vivamente i genitori che i loro figli di più di due anni non rimangano più di un’ora al giorno a guardare la televisione. Aggiungendo anche che contribuisce notevolmente al loro grado di sviluppo. L’AAP sottolinea che una giornata di 24 ore deve essere distribuita equamente per un bambino. “Tra mangiare, dormire e garantire la veglia, il resto della giornata dovrebbe essere spesa per attività e relazioni significative”, dice il dottor Pagani.
Lo studio consente di suonare un campanello d’allarme rendendo consapevoli i genitori delle raccomandazioni dell’AAP per poi essere in grado di metterle in pratica con i loro figli. Nei mesi scorsi uno studio della Harvard Medical School at Brigham and Women’s Hospital ha messo in guardia adulti, genitori e bambini sull’uso di tablet e cellulari specialmente nelle ore precedenti il sonno.

Molto interessante anche la “Guida al bullo: vademecum per affrontare il bullismo a scuola” illustrata dettagliatamente in QUESTO ARTICOLO.

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