Cadmio nelle seppioline: ritirate dalla vendita

Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo e la distruzione di confezioni di seppioline surgelate catturate nel Pacifico, confezionate in Olanda e vendute in Italia

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Presentano livelli di cadmio oltre i livelli consentiti e per questo quelle confezioni di seppioline surgelate non possono essere consumate. Vanno ritirate dalla vendita e, qualora i clienti l’avessero acquistate, vanno distrutte.

Una delle confezioni di seppie surgelate Seacon in IFQ da 800 grammi incriminate

E’ il senso dell’allerta di richiamo lanciato dal Ministero della Salute. Il prodotto incriminato sono le buste di seppie surgelate a marchio Seacon in IFQ da 800 grammi. Ad essere oggetto di richiamo è il lotto SC/PFPL/REAL-18001 prodotto dalla Seafood Connection Olanda nello stabilimento di Het Spijk 12 in Wturk con scadenza 19 marzo 2021.

Fate attenzione: se le avete acquistate, non vanno consumate.

Le analisi hanno rivelato un livello di cadmio non consentito. Il cadmio è un metallo piuttosto raro in natura dove non esiste libero ma all’inteno dei minerali di zinco. Nell’industria è impiegato per la produzione di acciaio e plastiche e suoi composti sono usati nella produzione di batterie, di componenti elettronici e di reattori nucleari. Come segnala il Ministero della Salute (qui il dettaglio) “per l’uomo l’esposizione acuta al cadmio risulta letale solo a dosi molto elevate. A seguito di esposizione cronica per via orale il rene sembra essere l’organo bersaglio della tossicità“. Al momento “studi epidemiologici di popolazioni cronicamente esposte al cadmio attraverso la dieta a seguito di contaminazione ambientale non hanno rilevato un aumento nel rischio di cancro. Non sono disponibili studi sui possibili effetti sulla riproduzione, teratogenesi o embriotossicità nell’uomo“.

A proposito di consumo di seppie è bene ricordare che in due periodi all’anno sui banchi di pesce dei mercati italiani è disponibile una discreta quantità di prodotto fresco: si tratta della fine di marzo/inizio di aprile e del mese di ottobre. Sono quelli i mesi della deposizione delle uova di seppia e gli animali raggiungono in gran quantità le acque più basse e si catturano più facilmente. Magari provvediamo noi, una volta acquistate, a surgelarle nello scomparto del nostro frigorifero.

COSA SONO I SURGELATI IQF

La sigla IQF che si legge sulle confezioni di surgelati è l’acronimco di Individually Quick Freezing vale a dire prodotti soggetti a raffreddamento dei singoli ingredienti. Praticamente il prodotto alimentare IQF si fa passare ad uno ad uno su una sorta di nastro trasportatore e viene sottoposto a flussi d’aria con temperatura di -40° C che lo porta velocemente allo stato surgelato separato l’uno dall’altro. Il risultato di questo procedimento è che nella confezione ci troviamo davanti non ad un unico blocco surgelato, ma a tanti elementi surgelati “sfusi” dentro la confezione. Ciò ci permette di non dover cuocere il blocco tutto in una volta ma di prelevare e preparare solo la quantità di cui abbiamo bisogno. Inoltre, nel processo di cottura il calore penetra nell’alimento in maniera omogenea, con risultati eccellenti in termini di gusto e consistenza del piatto che portiamo in tavola.

Questo è l’allerta diffuso dal Ministero della Salute.

 

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