Alzheimer e demenza, scoperto un collegamento con il traffico automobilistico

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Vivere a ridosso di una grande arteria stradale, particolarmente trafficata, comporta un aumento del rischio di insorgenza di Alzheimer e di malattie di decadimento cognitivo. Un pericolo che può aumentare anche del 7% rispetto a chi abita a meno di 200 metri di distanza.

UNO STUDIO SU OLTRE SEI MILIONI DI ADULTI

Sono le conclusioni dello studio canadese pubblicato il 4 gennaio 2017 sulla rivista “The Lancet” con il titolo “Living near major roads and the incidence of dementia, Parkinson’s disease, and multiple sclerosis: a population-based cohort study”.

Vivere a ridosso di una strada molto trafficata comporta un aumento del rischio di Alzheimer e demenze senili
Vivere a ridosso di una strada molto trafficata comporta un aumento del rischio di Alzheimer e demenze senili

I ricercatori hanno studiato più di 6 milioni di adulti nella provincia canadese dell’Ontario, scoprendo che una percentuale compresa tra 7 e 11% dei casi di demenza si registravano in persone che abitano nel raggio di 50 metri da una strada trafficata lasciando supporre una relazione tra la malattia e l’esposizione al traffico. Il rischio è aumentato fino al 7% in più per le persone che vivono nel raggio di 50 metri, del 4% per coloro che vivono ad una distanza compresa tra 50 a 100 metri, del 2% per una distanza tra 100 a 200 metri. Al di là di 200 metri, l’eccesso di rischio è inesistente, secondo i ricercatori guidati dal dr Hong Chen dell’agenzia di sanità pubblica Public Health e dell’Istitute for Clinical Evaluative Sciences di Toronto.

Gli studiosi canadesi hanno inoltre scoperto che le due sostanze inquinanti maggiormente coinvolte nella demenza erano il biossido di azoto (NO2) ed il particolato emesso dagli autoveicoli, anche se altri fattori, come il rumore, potrebbero svolgere un loro ruolo. Una circostanza preoccupante per chi vive nelle grandi città italiane, come attesta QUESTO POCO INVIDIABILE PRIMATO. “Il nostro studio suggerisce che il traffico stradale potrebbe essere una fonte di stress ambientale che può promuovere l’insorgenza della demenza“, osserva il dottor Hong riconoscendo che sono necessarie ulteriori ricerche per chiarire questo legame. Data la crescente urbanizzazione, anche un “impatto modesto” può “essere un peso per la salute pubblica”, osserva.

IL PARERE CONTRARIO

Diversi esperti indipendenti, a loro volta si dimostrano cauti, segnalando che lo studio non ha permesso di determinare con precisione il ruolo dell’inquinamento nella demenza. “Non possiamo semplicemente dire se questo è conseguenza diretta dell’inquinamento o di altri motivi”, osserva il professor Tom Dening, direttore del Centro per l’invecchiamento e la demenza dell’Università britannica di Nottingham. Lo studio “non ci dice se il piccolo aumento del rischio di demenza è il risultato di un effetto diretto o indiretto dell’esposizione al traffico” annota da parte sua il professor Rob Howard dell’University College of London. In realtà già QUESTO STUDIO effettuato presso un centro di ricerche di Boston, aveva messo in relazione l’Alzheimer con il particolato prodotto dai veicoli a motore. In attesa di ulteriori informazioni, così, consiglia ai suoi pazienti di “prendersi più cura della loro salute“, di smettere di fumare, di controllare la pressione arteriosa e la glicemia e di fare esercizio fisico per ridurre il rischio della demenza.

QUESTO E’ LO STUDIO pubblicato dai ricercatori dell’Ontario in Canada mentre IN QUESTO LINK trovate tutti gli argomenti collegati all’Alzheimer prodotti su SaluteOkay.com

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