Continua a preoccupare il morbillo, una patologia infettiva che mostra preoccupanti segni di recrudescenza in Europa e negli Usa. Secondo il rapporto del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute, in Italia nel mese di febbraio 2015, sono stati segnalati 19 casi di morbillo da 9 regioni. L’età mediana dei casi è stata pari a 21 anni. Per quanto riguarda la rosolia, nel medesimo mese, sono stati segnalati 4 casi. Questi i dati nazionali del sistema di sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia.
SI AMMALA CHI E’ SENZA VACCINO O HA FATTO UN SOLO RICHIAMO
Il 58,1% dei malati era non vaccinato, il 35,5% aveva effettuato una sola dose, e il 6,4% aveva effettuato due dosi. Quattro casi (12,1%) sono stati ricoverati e 6 (18,2%) hanno richiesto una visita al pronto soccorso.Sei casi (18,2%) hanno riportato almeno una complicanza; di questi, 2 ne hanno riportato due o più. Le complicanze riportate includono 3 casi di stomatite, 2 casi di polmonite, 2 di diarrea e 1 “altra complicanza”. Le Regioni più esposte risultano essere il Veneto (10 casi), la Lombardia (8) e il Lazio (5). Insieme le tre regioni rappresentano il 69,7% dei casi nazionali.
Dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 3.970 casi di morbillo di cui 2.251 nel 2013, 1.686 nel 2014 e 33 nei primi due mesi del 2015. Le statistiche evidenziano un picco epidemico nei mesi di maggio e giugno 2013 con circa 380 casi segnalati nel solo mese di giugno. Ulteriori picchi di incidenza sono evidenti nei mesi di gennaio e marzo 2014, con oltre 300 casi segnalati in ognuno dei due mesi.
LA PREOCCUPAZIONE DELL’OMS
A marzo 2015 l’Ufficio regionale europeo dell’Oms (Organizzasione Mondiale della Sanità), attraverso l’European Vaccine Action Plan 2015-2020 (Evap), ha lanciato il proprio appello affinché aumenti l’impegno generale nella promozione della vaccinazione anti-morbillo tra le classi di età a maggior rischio. Questo anche alla luce degli oltre 22 mila casi riportati da sette Paesi della Regione europea (Kyrgyzstan, Bosnia ed Erzegovina, Federazione Russa, Georgia, Italia, Germania, Kazakistan) nel 2014 e in questi primi mesi del 2015. Infatti, anche se i casi di morbillo in Europa si sono dimezzati dal 2013 al 2014, sono ancora troppi i focolai che si registrano nei Paesi membri. Questi si verificano perché ci sono ancora sacche di popolazione non vaccinate o parzialmente vaccinate, dovute anche al crescente numero di genitori che – erroneamente, secondo quanto sostengono i medici – rifiutano di vaccinare i propri figli. Il morbillo resta una malattia seria, in grado di causare la morte di chi ne è colpito, e l’elevato numero dei casi tiene in allerta le organizzazioni internazionali della sanità.