Buone notizie per le gestanti. A ridosso del cenone di Vigilia e dei pasti luculliani delle feste di fine anno, arriva l’approvazione a poter mangiare piatti di salmone affumicato o fresco, crudo o cotto, come e quanto credono. Infatti, il Comitato norvegese scientifico per la sicurezza alimentare (VKM), che nel 2006 ha messo in guardia contro i pericoli di un eccessivo consumo di pesce grasso tra cui il salmone norvegese di allevamento, nelle donne in gravidanza, sostiene oggi che può essere consumato da tutti e senza moderazione! Il nuovo studio è stato pubblicato il 15 dicembre e si intitola Benefit and risk assessment of fish in the Norwegian diet.
CONTIENE LA META’ DI MERCURIO RISPETTO A OTTI ANNI FA
Si potrebbe pensare che si tratti di una trovata pubblicitaria prenatalizia. Invece dall’agenzia si chiarisce che è semplicemente una rivalutazione dei livelli di componenti tossiche presenti nel pesce grasso d’allevamento (salmone, trota, aringa, sgombro) che sono fortemente diminuite. Infatti, mentre lo studio precedente sancì in questi pesci presenze di mercurio e di pericolosissimi PCB (policlorobifenili), adesso gli esperti hanno scoperto che il salmone d’allevamento contiene 70% volte meno diossina, un gruppo di sostanze chimiche che appartengono alla famiglia di idrocarburi aromatici, come identificato dieci anni prima. Analogamente, questi prodotti contengono la metà del mercurio. Infine, farine e olii di piccoli pesci sembrano essere scomparsi a favore di oli vegetali che rappresentano solo il 29% della dieta dei pesci d’allevamento, contro il 90% nel 1990, documenta L’Istituto di ricerca norvegese Alimenti, pesca e acquacoltura (Nofima). Com’è noto il mercurio è un metallo molto tossico, ritenuto responsabile della malattia di Minimata o del Pescatore pazzo e causa di ipertensione, infarto, ictus e accidenti cardiovascolari. Molto elevato e fortemente patologico il rischio in caso di ingestione e di accumulo di diossine e PCB. Le ricadute possono essere di natura di tipo neurocomportamentale, riproduttivo, endocrino, metabolico, epatico immunitario e tumorale.
SI PUO’ MANGIARE FINO A UN CHILO DI SALMONE A SETTIMANA
Lo studio precedente raccomandava alle donne in gravidanza di limitare il loro consumo a due porzioni a settimana. Così oggi, la restrizione è ufficialmente rimossa. E, secondo la Direzione della sanità pubblica della Norvegia, anche loro potrebbero consumare più di un chilo di salmone a settimana “senza il rischio di assorbire quantità nocive di inquinanti.”
In ogni caso è consigliabile mangiare bilanciato e di non consumare pesce più di due o tre volte alla settimana. Le raccomandazioni francesi vanno nella stessa direzione. Infatti, l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria dell’alimentazione (ANSES) suggerisce di “mangiare pesce due volte a settimana, combinando un pesce ad alto contenuto di omega 3 e un pesce magro”. Ma ANSES consiglia anche di non deve cadere nella tentazione opposta ovvero di mangiare troppo poco pesce grasso. In effetti, questi alimenti sono buone fonti di acidi grassi omega 3 essenziali per l’organismo, che contengono anche molte virtù, tra cui la protezione contro il morbo di Alzheimer, come molti studi hanno dimostrato.