Poco conosciuta al grande pubblico, anche se colpisce 50 milioni di persone in tutto il mondo, l’epilessia è una malattia multiforme che beneficia di nuove opzioni terapeutiche per migliorare la vita dei pazienti, ancora spesso emarginati socialmente. E’ questo l’elemento chiave della Giornata Internazionale dell’Epilessia che si celebra lunedì 9 febbraio in 138 Paesi del mondo. In Italia, nell’assenza totale delle istituzioni pubbliche, l’unica organizzazione a occuparsene è la Fondazione Lice.
“Contrariamente a quanto immagina la gente comune, la crisi generalizzata è solo una delle manifestazioni di epilessia, perché in realtà si esprime in decine di forme”, sottolinea il dottor Mihaela Vlaicu, un neurologo specializzato in epilessia presso l’ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi.
LE DECINE DI MANIFESTAZIONI DIVERSE DI EPILESSIA
“C’è una varietà di lesioni conseguenti all’epilessia come i tumori benigni o maligni al cervello, l’ictus, le malformazioni dei vasi sanguigni nel cervello o ascessi che possono causare le convulsioni” fa notare. Ma ci sono anche forme genetiche che iniziano durante l’infanzia. In entrambi i casi, i sintomi possono variare da una spettacolare crisi generalizzata conosciuta fin dall’antichità come il “Grande Male” (con convulsioni e perdita di coscienza per pochi secondi) alle crisi generali meno evidenti, senza perdita di coscienza o convulsioni, anche parziali, che possono passare inosservate. “A volte si può determinare un’assenza di pochi secondi: la persona smette di parlare, ha gli occhi fissi, può rilasciare l’oggetto che teneva in mano” insiste il neurologo che menziona anche brevi episodi di tremori involontari.
È importante fare la diagnosi appena possibile “perché se al paziente non si contrastano le crisi, la malattia peggiorerà con cambiamenti anatomici definitivi.” Come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la crisi è conseguenza di “eccessive scariche elettriche in un gruppo di cellule cerebrali.”
IN ITALIA 30MILA NUOVI CASI OGNI ANNO
In media, soffre di epilessia una persona su cento, con circa 6 milioni di malati in Europa e circa 500.000 in Italia, con 30.000 nuovi casi l’anno. Nella sola Francia, ci sono circa 600.000 gli epilettici cui la metà sono sotto i 20 anni, dice l’Associazione di pazienti epilettici-France. E ci si rammarica che l’epilessia è ancora troppo spesso percepita come “una malattia vergognosa.”
TUTTE LE TERAPIE POSSIBILI
Tradizionalmente basata su farmaci anti-epilettici che riescono a stabilizzare la malattia nel 70% dei casi, negli ultimi anni la gamma di trattamenti si è ampliata per cercare di superare le epilessie resistenti del 30%. Ciò è particolarmente vero quando le crisi persistono o diventano intollerabili gli effetti collaterali (sonnolenza, aumento di peso, depressione). La chirurgia supera tutti gli altri trattamenti disponibili: questo metodo “radicale” di rimuovere l’area del cervello responsabile dell’epilessia, aiuta a rimuovere le crisi entro due anni nella maggior parte dei pazienti.
Ma non tutti gli epilettici possono o desiderano beneficiare di questo intervento, segnalano da France-Epilepsie. Tra le alternative c’è la stimolazione cerebrale profonda – utilizzato sperimentalmente in Francia – che consiste nello stimolare alcune aree del cervello attraverso elettrodi posti durante un intervento chirurgico. Questa tecnica, però, causare complicazioni come problemi di depressione e di memoria. Un’altra tecnica innovativa è la stimolazione del nervo vago, che attraversa gran parte del corpo. Questa tecnica, inventata vent’anni fa negli Stati Uniti, comporta l’impianto di un dispositivo simile ad un pacemaker al petto collegato via cavo ad un elettrodo posizionato alla base del collo per stimolare il nervo. “Più tempo passa e più si dissolvono le crisi” testimonia madame Ahddar che vi ha fatto ricorso come altri 2.600 altri pazienti in Francia negli ultimi anni.
“Un’altra opzione è la dieta “chetogenica”, molto povera di carboidrati, che può essere efficace nel breve o medio termine nei bambini con alcuni tipi di crisi” osserva il dottor Vlaicu. “Ma è raramente offerta agli adulti a causa delle sue complicazioni molto vincolanti gastriche e cardiovascolari che può causare”. Buoni risultati, secondo QUESTO STUDIO si ottengono anche dalla somministrazione della cannabis.
Bisognerebbe
Affrontarlo molto di più questo tema KO so epilettica scperta dall’eta’ di 5 anni in cura da sempre oggi ne ho 61 e nonostante stia sempre pempre perché con l’eta’ non si migliora la mia invalidità 50% e devi pagarti ticket molto alti grazie