La vitamina D nel cancro del colon-retto

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VITD1I ricercatori statunitensi hanno scoperto che sagge scelte alimentari possono aiutare a contrastare l’insorgenza di una delle più temibili e diffuse forme di tumore. Un nuovo studio (Vitamin D protects against colorectal cancer by boosting the immune system) che è stato condotto da ricercatori del Cancer Institute di Dana-Farber di Boston ha dimostrato che la vitamina D può essere utile per aiutare l’organismo a combattere contro il cancro del colon-retto, stimolando il sistema immunitario. Il cancro colorettale è il 3°cancro più comune nel mondo e il 4° tra i decessi correlati. Secondo il Registro nazionale dei Tumori, l’incidenza per quello del colon-retto in Italia nel periodo 1970/2015 presenta andamenti differenti nei due sessi: in crescita, con tendenza alla stabilizzazione negli anni recenti, per gli uomini e in lieve riduzione, a partire dal 2000, per le donne. Si stima che in Italia nel 2013 siano stati diagnosticati 113 nuovi casi di tumore colorettale ogni 100mila uomini e 80 nuovi casi ogni 100mila donne. Nel 2013 si stimano 20.670 decessi totali, 11.760 tra gli uomini e 8.910 tra le donne. Negli Usa i Centri per la Prevenzione (CDC) riferiscono che 51.783 persone sono morte a causa della malattia nel 2011.

170MILA SOGGETTI COINVOLTI NELLA RICERCA

La funzione di vitamina D è quello di stimolare il sistema immunitario nel contrasto delle malattie e di favorire l’assorbimento del calcio. Sembrerebbe coinvolta anche nella riduzione del rischio di sclerosi multipla, nei sintomi dell’asma, e negli infarti cardiaci. L’ultima ricerca ha raccolto dati da 170mila partecipanti di due precedenti studi, l’Health Study Nurses e l’Health Professional Follow-up Study. All’interno di questa popolazione, i ricercatori hanno confrontato attentamente un gruppo di 318 pazienti affetti da cancro del colon-retto e uno di 624 persone prive di cancroi. Di tutti i 942 soggetti erano disponibili campioni di sangue prelevato nel 1990, prima che sviluppassero qualsiasi tipo di cancro. I ricercatori hanno testato i campioni di 25idrossivitamina D, (abbreviato 25 (OH) D), una sostanza prodotta nel fegato dalla vitamina D e hanno scoperto che i pazienti con elevate quantità di 25 (OH) D davvero avevano un rischio inferiore rispetto alla media di sviluppare tumori del colon-retto perchè avevano potenziato le cellule del sistema immunitario. Secondo l’autore senior dr. Shuji Ogino, della Dana-Farber, Harvard School of Public Health, e del Brigham and Women’s Hospital, “Le persone con alti livelli di vitamina D nel loro sangue hanno un rischio complessivo più basso di sviluppare il cancro del colon-retto; la ricerca di laboratorio suggerisce che la vitamina D stimola la funzione del sistema immunitario attivando le cellule T che riconoscono e attaccano le cellule tumorali“.

DOVE SI TROVA LA VITAMINA D

La vitamina D indica un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Le due più importanti forme nella quale la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo), entrambe le forme dall’attività biologica molto simile. Il colecalciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzato negli organismi animali, mentre l’ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale. Pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D. Ne è particolarmente ricco l’olio di fegato di merluzzo. Seguono, poi, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), il latte ed i suoi derivati, le uova, il fegato e le verdure verdi. Esistono in commercio diversi integratori per coloro che hanno un’alimentazione non completa che esclude quei cibi.

UN RUOLO ANCHE NELLA FASE DI METASTASI

Mentre l’utilità di vitamina D rimane comunque indiscussa, gli autori riconoscono che i risultati conseguiti nella ricerca devono passare attraverso ulteriori indagini per poter rivendicare il ruolo certo nella prevenzione. Tuttavia, un altro studio ha trovato che i pazienti con tumore del colon-retto metastatico che avevano alti livelli di vitamina D prima del trattamento sono sopravvissuti più a lungo rispetto ai pazienti con bassi livelli di vitamina nel loro sangue.

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