Le lesioni cerebrali, sia di origine traumatica che degenerativa, causano la morte delle cellule, circostanza che si traduce in deficit funzionali significativi. Il nostro cervello può quindi sviluppare strategie di bypass ma rimane “incompleto” e fragile. Fragilità dovuta in gran parte alla capacità limitata di rigenerazione spontanea dei neuroni nell’adulto. Di fronte a questo problema, la speranza di un possibile “trapianto di neuroni” appare enorme, tanto quanto la sfida. La corteccia cerebrale, infatti, è una delle più complesse strutture del cervello: è composta da un centinaio di tipi di diversi neuroni organizzati in sei livelli e in molte aree separate sul piano neuroanatomico e funzionale.
L’IMPIANTO DI STAMINALI DI NEURONI RIPRISTINA I CIRCUITI
Una chiave per la riparazione del cervello è quello di ottenere livelli di neuroni corticali appropriati per ciascuna zona per ripristinare le aree specificamente lesionate. In questo senso, i risultati della squadra del professor Afsaneh Gaillard del francese Laboratoire de neurosciences expérimentales et cliniques (Università di Poitiers), in collaborazione con l’Istituto per la Ricerca Interdisciplinare di Biologia Umana e molecolare di Bruxelles, rappresentano una vera svolta epocale. Lo studio è stato pubblicato sotto il titolo di “Area-Specific Reestablishment of Damaged Circuits in the Adult Cerebral Cortex by Cortical Neurons Derived from Mouse Embryonic Stem Cells“ il 4 marzo sulla rivista “Neuron”.
Il team di scienziati ha coltivato cellule embrionali in vitro e guidato il loro sviluppo per ottenere i neuroni giusti. Hanno poi trapiantato questi neuroni nelle aree feriti e osservato il loro comportamento per un anno. Con il 61% dei topi in cui il trapianto ha avuto successo, i risultati dimostrano per la prima volta, chele cellule staminali pluripotenziali differenziate in neuroni corticali sono utilizzabili per ripristinare i circuiti corticali danneggiati negli adulti, sia sotto il profilo neuroanatomico che funzionale. Questi risultati suggeriscono anche che il ripristino di percorsi danneggiati è possibile solo con neuroni dello stesso tipo della zona lesa.
PASSARE ALLA FASE DUE DELLA SPERIMENTAZIONE
Questo studio è un passo importante nello sviluppo della terapia cellulare applicata alla corteccia cerebrale. Ovviamente viene sottolineato dai ricercatori che si tratta di un approccio ancora sperimentale, molte ricerche (per esempio su animali più simili all’uomo, su altri tipi di neuroni ecc) saranno necessarie prima di ogni applicazione clinica nell’uomo. Ma per i ricercatori, “il successo dei nostri esperimenti di ingegneria cellulare, per la generazione di cellule nervose in modo controllato e senza limiti, e sul loro trapianto, è una prima mondiale”. Questo lavoro apre nuove vie di approccio alla riparazione danni cerebrali, in particolare dopo gli incidenti o traumi vascolari cerebrali come l’ictus.
Moltointeresante.