L’8 marzo è la data nella quale si celebra la Giornata Mondiale del Rene, il WKD Theme World Kidney Day. Una coincidenza con la Festa della donna che colora di rosa l’importante celebrazione medico-scientifica.
In Italia si stima che siano circa 3 milioni e mezzo i malati ai reni, poco meno della metà, ovvero un milione e settecentomila, sono donne. La malattia renale cronica, vale a dire una condizione di alterata funzione renale che persiste da oltre 3 mesi, è un fattore di rischio in gravidanza e la sua presenza può ridurre anche la fertilità. Per questo assume un particolare rilievo la coincidenza dell’8 marzo tra Giornata Mondiale del Rene e la Festa della Donna.
Nell’occasione viene promossa l’effettuazione di un check-up gratuito per la salute dei reni. Sono più di un centinaio gli eventi in programmazione proposti dalla FIR (Fondazione Italiana del Rene) in collaborazione con la Società Italiana di Nefrologia Sin e la Croce Rossa Italiana. Si tratta di porte aperte nei reparti e nei servizi di Nefrologia, test diagnostici per le malattie renali nelle principali piazze e conferenze. In QUESTO SITO è possibile scoprire il luogo più vicino per sfruttare l’occasione e farsi visitare.
Di scena sono le diverse forme di malattie renali, dalla nefropatia lupica, malattia di origine autoimmune, alle infezioni urinarie (pielonefrite acuta), patologie che affliggono tipicamente le donne. “La scelta di dedicare alla donna la Giornata Mondiale del Rene ci riempie di gioia – dichiara Loreto Gesualdo, Presidente della Sin, Società italiana di nefrologia – perché mette al centro l’importanza della cultura della prevenzione a tutte le età“. Lo studio avviato a partire dal 2008 denominato CARHES (Cardiovascular risk in Renal patients of the Health Examination Survey), condotto proprio dalla Sin, ha valutato l’epidemiologia nella malattia renale sulla popolazione generale italiana, in cooperazione con l’Istituto Superiore di Sanità e l’ANMCO, su 9020 soggetti del territorio nazionale, estratti in modo random dalle liste elettorali di ogni regione in età tra 35 e 79 anni.
“Lo studio – segnala Gesualdo – ha fotografato la reale diffusione della malattia renale in Italia, registrando una prevalenza di malattia renale cronica del 7,5% negli uomini e del 6,5% nelle donne tra i 35 e i 79 anni. Questo significa che nel nostro Paese ci sono diverse centinaia di migliaia di persone che non sanno ancora di soffrire di malattia renale cronica. Il decorso di queste patologie, infatti, è spesso silente fino quasi alle fasi finali, quando purtroppo, lo spazio di intervento è circoscritto alla terapia sostitutiva dialitica o al trapianto di rene“.
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