Il futuro prossimo della lotta alle cefalee è in un anticorpo monoclonale anti-GCRP. A Roma, presso il San Raffaele Pisana, è già in avanzata fase di sperimentazione e presto verrà prodotto un vaccino specifico.
Da Washington DC, negli Usa, dove si è svolto il 57° Meeting dlla American Headache Society, arrivano buone notizie: i medici sono incoraggiati da una nuova classe di farmaci in grado di prevenire l’emicrania ancor prima di iniziare. Si tratta di medicine appositamente studiate per prevenire l’emicrania, e le prove dimostrano che possono portare sollievo ad un numero significativo di malati.
IL RUOLO DEGLI ANTICORPI MONOCLONALI
“Penso che questi siano veramente farmaci fatti su misura per l’emicrania”, ha detto il dottor Richard Lipton, direttore del Montefiore Centro Cefalee presso l’Albert Einstein College of Medicine di New York. Più di 36 milioni di americani soffrono di attacchi di emicrania, secondo l’American Headache Society. Di questi, circa 4 milioni hanno emicrania cronica (o cefalea) e soffrono il mal di testa da 10 a 14 giorni al mese. Ciascun malato di emicrania ogni giorno vive nell’ansia di vivere un nuovo attacco con dolore intenso, nausea, vertigini e altri sintomi che possono mettere fuori gioco per giorni.
Ci soffre comunemente di mal di testa cerca aiuto da prodotti da banco come l’ibuprofene, altri si rivolgono a farmaci da prescrizione più forti come il sumatriptan e l’ergotamina, che agiscono sulla costrizione dei vasi sanguigni nel cervello e possono causare vertigini o nausea. Anche il botulino può prevenire l’emicrania per alcune persone, ma una grande percentuale di malati non è aiutata da nulla. C’è persino chi si è inventato una fascia frontale nervo stimolante per prevenire l’emicrania.
“Per le persone con emicrania questa nuova classe di composti è estremamente efficace e ha sorprendentemente pochi effetti collaterali” segnala Lipton. I farmaci hanno lo scopo di agire su un composto chiamato calcitonina peptide correlato al gene o CGRP. Quattro diverse aziende stanno sperimentando farmaci che agiscono sul CGRP: Alder Pharmaceuticals, Amgen, Eli Lilly and Company e Teva Pharmaceuticals.
“Si sa da molto tempo che il CGRP è coinvolto nel meccanismo delle emicranie, quindi durante gli attacchi si può misurare l’elevazione del CGRP nel sangue della persona che ne soffre – segnala il medico – se gli attacchi vengono trattati, si registra una caduta dei livelli ematici di CGRP“. I nuovi farmaci, dunque, interferiscono con l’CGRP. Alcuni sono anticorpi monoclonali, proteine del sistema immunitario elaborati in laboratorio, progettati per attaccare un obiettivo specifico. In questo caso, è, appunto, il CGRP.
L’ESPERIENZA ITALIANA: A ROMA QUASI PRONTO IL VACCINO
Il San Raffaele Pisana di Roma è il primo istituto in Europa, e tra i primi al mondo, a raggiungere l’obiettivo. “I risultati sperimentali pubblicati finora – spiega Piero Barbanti, responsabile del Centro per la diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma – sono molto promettenti e indicano una riduzione degli attacchi superiore al 62% dopo 3 mesi e un’alta percentuale di responder (74%)“. L’anticorpo viene iniettato sottocute una volta al mese per alcuni mesi consecutivi e la tollerabilità sembra essere al momento buona e senza effetti collaterali che invece hanno i farmaci. Per il momento il trattamento sperimentale è destinato ai soli soggetti con emicrania cronica (cioè con almeno 15 giorni di mal di testa al mese da almeno 3 mesi consecutivi) ma nel secondo semestre del 2016 sono attesi all’Irccs San Raffaele trattamenti analoghi anche per gli emicranici in forma episodica.
IL PROBLEMA E’ NEL LORO COSTO ALTISSIMO
Il rovescio della medaglia è che gli anticorpi monoclonali di solito devono essere iniettati o infusi. E sono costosi: i monoclonali attualmente utilizzati per trattare il cancro, per esempio, possono costare fino a 10.000 $ al mese.
Ma non è certo il limite nel costo dei nuovi farmaci il punto, visti i benefici tratti da chi soffre di emicrania, soprattutto se vanno somministrati solo per pochi mesi. “Il potenziale di questi nuovi composti è enorme e ci dà la speranza reale che trattamenti specifici efficaci per l’emicrania possono essere ormai prossimi”, ha detto il dottor Peter Goadsby della University of California, San Francisco, che ha testato alcuni dei farmaci. “Lo sviluppo di anticorpi CGRP offre la possibilità semplice ma elegante e tanto atteso per i pazienti con emicrania di essere finalmente trattati con fini preventivi nell’emicrania: è un traguardo veramente fondamentale“.
Le case farmaceutiche hanno riferito i dati su diverse centinaia di pazienti che hanno provato i loro farmaci a vari dosaggi. Alcune persone hanno visto le loro emicranie praticamente scomparire, anche se non è chiaro per quanto tempo. Non è facile testare un farmaco per prevenire l’emicrania: l’obiettivo delle aziende è di dimezzare almeno il numero delle crisi di mal di testa. Alcuni dei farmaci sembrano aver fatto questo, anche se sono ancora in fase II di test, che sono le prove intermedie tra la sperimentazione di un farmaco solo per la valutazione della sua sicurezza e la prova per vedere quanto bene funziona, e in quali dosi, in un maggior numero di persone.
QUI PUOI LEGGERE in inglese un articolo di Science riassuntivo del meccanismo di funzionamento dell’anticorpo monoclonale anti-GCRP nell’emicrania.
Io soffro di emicrania cronica ormai dall’infanzia (attualmente circa 15 – 20 crisi mensili); l’insorgenza è al 90 % di notte all’una o le due. Faccio uso continuo di analgesici di tutti i tipi, si per via orale che parentale. La mia età è 60 anni. Sono talmente terrorizzato che assumo l’antidolorifico al primo sintomo e se non ha effetto dopo un paio d’ore assumo un’altra dose. Spero vivamente in questo vaccino, e che arrivi presto in commercio in modo da poterlo sperimentare. Un grazie ai ricercatori. Sarei anche disponibile per una sperimentazione.
Dopo anni di sofferenza senza una precisa diagnosi, da un anno mi è stata certificata una “emicrania vestibolare”, Vertigini violente ed improvvise a qualunque ora, anche durante il sonno, conseguente vomito e mal di testa. Da quando assumo il metaprololo +laroxil + magnesio ho registrato una minore frequenza, arrivando fino ad uno-due episodio al mese comunque devastanti sia fisicamente che psicologicamente.
Sarei disponibile pur di uscire da questo incubo.
Ho omesso la mia età. Ho 68 anni.