Ebola torna a incutere il terrore. L’OMS ha diffuso un alert che è stato ripreso dal Ministero della Salute anche in Italia.
L’allarme è scattato il 1° agosto 2018 allorquando l’Istituto Nazionale di Ricerca Biomedica (INRB) a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, ha segnalato che quattro dei sei campioni prelevati da pazienti ospedalizzati sono risultati positivi ai test PCR GeneXpert automatizzato. Da quel momento le organizzazioni internazionali hanno assicurato la massima attenzione alla vicenda.
In una nota viene chiarito che “il Ministero della Salute, l’OMS e altri partner sono all’opera per stabilire la completa estensione di questa epidemia. Al 3 agosto 2018, sono stati segnalati 48 casi in totale di malattia da virus Ebola (13 confermati e 30 probabili), inclusi 33 decessi. Ulteriori 33 casi sospetti sono attualmente in attesa dei risultati di laboratorio per confermare o escludere la malattia da virus Ebola. Si sono infettati tre operatori sanitari, due dei quali sono deceduti”.
C’è da essere preoccupati, dunque. Anche perché i rischi di trasmissione oltre i confini del Congo sono elevatissimi. “Geograficamente – specificano dal Ministero della Salute – i casi confermati e probabili sono attualmente localizzati in cinque zone sanitarie nella provincia Kivu Nord (38 casi, inclusi 13 confermati e 25 probabili), e in una zona sanitaria nella provincia Ituri (5 casi probabili). Attualmente sono in corso le indagini di casi sospetti in un’ulteriore zona sanitaria della provincia Ituri. Le aree colpite ospitano oltre un milione di persone sfollate e hanno confini in comune con Ruanda e Uganda, con frequenti attraversamenti della frontiera per motivi commerciali. Si presume che la prolungata crisi umanitaria e il deterioramento della situazione concernente la sicurezza possano ostacolare la risposta a questa epidemia”.
Il pericolo è reale ma le autorità internazionali sono convinte di tenere la situazione sotto controllo. Per questo, “l’OMS raccomanda di evitare qualsiasi restrizione ai viaggi e al commercio con la Repubblica Democratica del Congo in base alle informazioni disponibili. L’OMS continua a monitorare le misure sui viaggi e sul commercio in relazione a questo evento”. Certo siamo ben lontani dai 20mila casi registrati nel 2014 ma l’allarme esiste e le autorità sanitarie internazionali hanno avviato tutte le procedure per spengere l’epidemia sul nascere.
Per ulteriori informazioni sulla malattia da virus Ebola (qui le ipotesi scientifiche sulla origine del virus), incluse le misure di riduzione del rischio per prevenire la trasmissione del virus si posso consultare queste schede dell’OMS in lingua inglese.
Questa invece è la circolare diramata dal Ministero della Salute italiano.