Danni da paracetamolo, allerta da una ricerca inglese

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PARACETAMOLOAttenzione a non esagerare con il paracetamolo, uno dei prodotti più diffusi per contrastare la febbre e gli stati di malessere articolare: l’uso prolungato e ad alti dosi aumenta del 51% i rischi di infarto ed ictus. Non solo. Il paracetamolo, che agisce inibendo l’azione delle prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori) ed è considerato dai medici più sicuro della più celebre aspirina, aumenta del 50% il rischio di ulcera o emorragie.

UNO STUDIO DURATO 14 ANNI SU 660MILA PAZIENTI

L’allarme arriva dall’inglese Leeds Institute fopr Rheumatoc and Musculockeletal Medecine i cui ricercatori hanno valutato in una meta-analisi ben otto studi (su un totale di 666mila pazienti) ed emesso le loro conclusioni nella pubblicazione “Paracetamol: not as safe as we thought? A systematic literature review of observational studies” che QUI PUOI LEGGERE in originale nella lingua inglese.

Dei 1888 studi esistenti nella letteratura scientifica il team inglese ne ha valutati 8 omogenei per caratteristiche e criteri adottati. In totale l’analisi riguarda 666mila pazienti che hanno assunto quotidianamente paracetamolo fino ad un massimo di 14 anni per lenire i forti dolori causati da artrite o gravi mal di schiena. Confrontati con chi non assumeva paracetamolo, si è notato che il tasso di mortalità passava da un rateo di 0,95 a 1,63 (più 71,6%), quello di incidenti cardiovascolari (infarti e ictus) da 1,11 a 1,68 (più 51,3%), quello di danni renali riguardanti una diminuzione della velocità di filtrazione glomerulare da 1,40 a 2,19 (più 56,4%). Philip Conaghan, responsabile della ricerca, invita comunque alla prudenza, perchè molti pazienti che hanno assunto a lungo il paracetamolo potrebbero aver avuto malattie che hanno probabilmente causato la morte prematura a prescindere dal farmaco. In ogni caso per Conaghan servono ulteriori studi per poter accertare o escludere il legame tra il paracetamolo e l’aumento dell’incidenza di casi di infarto o ictus.

ECCO IN QUALI FARMACI E’ PRESENTE PARACETAMOLO

Il paracetamolo è prescrivibile nelle specialità commerciali Acetamol, Actidue Giorno&Notte, Actigrip, Actigrip Giorno&Notte, Adolef, Algopirina, Antireumina, Babyrinolo CM, Babyrinolo Febbre/Dolore, Buscopan Compositum CM, Cebion Febbre/Dolore, Cibalgina Emicrania Cefalea, Codamol, Coefferalgan, Depalgos, Efferalgan, Flogarfev, Fluental, Fluimucil Influenza Raffreddore, Influcup, Influmed, Influmed C, Influvit, Kokidec, Kolibri, Lisoflu, Lonarid, Maranza, Minofen, Neocibalgina, Neonevral, Neonisidina, Neonisidina C, NeoOptalidon, Nirolex Febbre Dolore, Nirolex Raffreddore Influenza, Normaflu, Pacet, Panadol, Paracetamolo, Paracetamolo Afom, Paracetamolo Codeina, Paracetamolo M.G., Paracetamolo Vit C, Patrol, Perfalgan, Pirestop, Piros, Raffreddoremed, Sanipirina, Saridon, Sinegrip, Solflu, Tachicaf, Tachidol, Tachifludec, Tachinotte, Tachipirina, Tachipirina Flashtab, Tachipirina Orosolubile, Termol, Triaminic, Triaminic Flu, Veramon, Vicks Medinait, Zerinetta CM, Zerinol, Zerinolflu. E’ un farmaco impiegato in medicina fin dal 1893 e viene somministrato per via orale o rettale per alleviare il dolore e abbassare la febbre, soprattutto in alternativa ai silicilati (aspirina) e ai FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei) in presenza di allergie o controindicazioni.

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