Una miscela di idrossiclorochina e gli antiretrovirali lopinavir e ritonavir è il trattamento che si sta adottando in Francia per fronteggiare la covid-19, conseguenza dell’infezione da coronavirus. Negli Usa, invece, l’idrossiclorochina è combinata con l’azitromicina. In Italia il 27 marzo questi trattamenti sono stati inclusi a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Credono molto nel potere terapeutico del mix tra idrossiclorochina e gli antivirali lopinavir più ritonavir le autorità francesi (leggi qui) che dal 26 marzo hanno autorizzato tutti i medici, anche quelli di famiglia, a farne prescrizione ai pazienti malati di covid-19. La combinazione è stata suggerita da Didier Raoult, direttore del Policlinico universitario di Marsiglia (IHU). Stando alla sperimentazione adottata sui suoi pazienti, Raoult ha specificato che “l’idrossiclorochina riduce la covid-19 al rango d’infezione respiratoria più facilmente trattabile delle altre”.
L’idrossiclorochina è un vecchio farmaco antimalarico utilizzato da tempo nelle malattie autoimmuni, in particolare contro il Lupus Eritematoso Sistemico (LES). Lopinavir e ritonavir sono, invece, antiretrovirali impiegati in combinazione tra loro già in uso nel trattamento delle infezioni da HIV. Questi antiretrovirali, autorizzati per la lotta al coronavirus dall’Aifa nei giorni scorsi, sono inseriti nel protocollo di trattamento della covid-19 negli ospedali lombardi e l’OMS venerdì 20 marzo li ha inclusi nel mega-trial clinico denominato Solidarity. Di questo trial fa parte anche l’idrossiclorochina. Lopinavir e ritonavir non sono specifici per la Covid 19. Un primo studio è stato effettuato a Wuhan e ha coinvolto 199 pazienti ma non ha evidenziato differenze quanto a miglioramento clinico e mortalità. Un risultato apparentemente a sfavore del trattamento ma la popolazione studiata comprendeva pazienti con malattia avanzata intubati con manifestazioni da più di 12 giorni. I protocolli attualmente in uso ne consigliano un uso più precoce e comunque pare accorciare i tempi di permanenza in rianimazione.
L’idrossiclorochina è proposta sul mercato internazionale con i nomi commerciali Aralen, Dolquine, Plaquenil, Ilinol, Quensyl, Axemal e la combinazione lopinavir / ritonavir può essere reperita in farmacia come equivalente oppure con il nome di Kaletra.
L’azitromicina che negli Usa (leggi qui) si utilizzerà in combinazione con l’idrossiclorochina, è un antibiotico, solitamente prescritto per una serie di infezioni batteriche, inclusa la polmonite batterica. Non ci sono molte prove su come l’idrossiclorochina o l’azitromicina agiscano contro un coronavirus come SARS-CoV-2. Gli studi dalla Cina e dalla Francia presi a riferimento non erano studi clinici randomizzati, quindi attendibili come metodica. Il dottor Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive e membro della task force del Coronavirus allestita dalla Casa Bianca, ha affermato che i dati finora “non sono stati raccolti in uno studio clinico controllato. Quindi non si possono davvero fare dichiarazioni definitive al riguardo“.
Intanto, sulla Gazzetta Ufficiale del 27 marzo sono stati autorizzati in Italia i farmaci antimalarici a base di clorochina e idrossiclorochina a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale per il trattamento dei pazienti affetti da infezione da Sars-CoV2. Autorizzate inoltre per lo stesso uso le combinazioni dei farmaci anti-Aids lopinavir/ritonavir, danuravir/cobicistat, darunavir, ritonavir, anche queste a totale carico del Servizio Sanitario Nazionale.