Case di cura e centri per anziani sempre più focolai infettivi che i medici faticano a contenere: un antibiotico su due non agisce più sulle infezioni. L’allarme arriva dal 5° Congresso Internazionale AMIT, Argomenti di Malattie Infettive, in corso a Milano.
UN ANTIBIOTICO SU DUE ORMAI INEFFICACE
Secondo molti studi scientifici, in molti pazienti il 48% dei farmaci impiegati risultano inefficaci alla cura. Sotto accusa soprattutto i chinoloni, in particolare la Levofloxacina e Ciprofloxacina tra i più usati sia dai medici di famiglia che in ospedale. L’Italia è, tra i paesi della comunità europea, la nazione che le più alte percentuali di resistenza alla maggior parte degli antibiotici con percentuali che vanno dal 25% a oltre il 50%. L’Italia è anche il paese della Comunità Europea dove circolano anche più batteri resistenti a tutti gli antibiotici.
Il fenomeno di multi resistenza agli antibiotici preoccupa particolarmente all’interno degli ospedali, italiani ed europei, dove è alto il tasso di infezioni in particolar modo causate dagli enterobatteri, batteri che comunemente colonizzano l’intestino senza dare nessun problema. Purtroppo alcuni di essi, proprio a causa dell’uso eccessivo degli antibiotici diventano resistenti. Tra questi vi è soprattutto l’Escherichia Coli (15,9%) e la Klebsiella Pneumoniae (8,7%) entrambi resistenti a gran parte o a tutti gli antibiotici. Poche le soluzioni in questi casi, e poche chance di trovare una moltitudine di antibiotici attivi nel prossimo futuro, perché le case farmaceutiche investono tendenzialmente verso altre molecole per malattie che vengono somministrate per tutta la vita.
LA POPOLAZIONE ANZIANA CORRE I MAGGIORI RISCHI
Il problema diventa ulteriormente grave se si sottolinea che queste infezioni iniziano a diffondersi fuori dalle mura ospedaliere, specie all’interno di case di riposo e di cura per anziani . In Italia, nelle case di riposo per anziani, si va da 0,3 posti letto per 1000 abitanti in Molise fino a 28,3 in Lombardia. Gli anziani, per loro natura fragili, sono il 21% della popolazione over 65, e saranno il 25-26% entro il 2050. Essi avranno sempre più bisogno di assistenza “indiretta” in quanto l’ammortizzatore sociale più rilevante e cioè la famiglia si sta lentamente assottigliando come numerosità di componenti che possono dedicare un aiuto a persone anziane e disabili. A Milano la percentuale di famiglie monocomponenti o bicomponenti raggiunge il 51 %. Pertanto molte delle persone anziane saranno sempre più costrette, per mancanza di assistenza, a rivolgersi a strutture con assistenza anche ridotta come le case di riposo. In Europa nelle case di riposo si contano 117mila infezioni ogni giorno, per una durata media di 10 giorni, per un costo complessivo di 4 milioni e mezzo di euro l’anno. Questo fenomeno è, negli ultimi anni, in crescita vertiginosa tanto che, in alcuni casi, si verificano più infezioni in tali strutture che presso gli ospedali.