Quanti di voi hanno notato che la mimosa in molte regioni del Centro e del Nord Italia è già in fiore? Beh, adesso arriva la conferma scientifica: il 2014 è stato l’anno record di caldo per la Terra dal 1880, come sostiene l’US National Oceanic and Agency atmosferica (NOAA). Per l’intero anno, la temperatura media sulla terra e sugli oceani è stata di 0,69 ° C superiore a quella del XX secolo, superando di 0,04 gradi il precedente record del 2005 e del 2010. Straordinariamente le più alte difformità di temperatura sono state registrate in particolare nel mese di dicembre (+ 0.77 ° C), periodo tradizionalmente freddo. Per quanto riguarda la temperatura misurata sugli oceani, la conclusione è la stessa: era 0.57 ° C al di sopra della media degli ultimi 134 anni, battendo il precedente record del 1998 e del 2003 di 0,05 gradi. Questo caldo record è stato osservato in tutto il mondo, anche nella parte più orientale della Russia, Alaska occidentale, in Sud America, in gran parte del continente europeo, nel Nord Africa e nelle regioni costiere dell’Australia orientale e occidentale. Ovviamente non fa eccezione l’Italia.
LA BIOCLIMATOLOGIA MEDICA
Il clima è anche una forza fisica che agisce direttamente sull’organismo, determinando ora condizioni di buona salute e di benessere ora di malattia e di disagio. Un’antica disciplina specifica, la climatologia medica, oggi rivalutata sotto la nuova denominazione di bioclimatologia umana, si incarica fin dai tempi di Ippocrate di studiare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente atmosferico. Scopo di questa scienza è scoprire attraverso quali modalità bio-fisico-chimiche le condizioni atmosferiche influenzano il comportamento biologico dei singoli raggruppamenti umani, per giungere in seguito a valutare gli effetti globali esercitati da ciascun clima sulla salute degli uomini che si trovano a vivere sotto di esso. Giova peraltro precisare che il modo di concepire e valutare il rapporto tra clima e organismo umano ha subìto una notevole evoluzione negli ultimi decenni, da un lato con il progredire delle conoscenze nel campo della fisiologia umana e dall’altro con il mutare della nozione stessa di ambiente atmosferico.
IL MIOMETEOLAB DI MILANO
“Cambiamenti climatici, rischi per la salute e misure di prevenzione” è il tema dell’impegno del Laboratorio di biometeorologia e bioclimatologia medica in funzione presso l’Università degli Studi di Milano. Per il Biometeolab, “le sindromi climatopatiche consistono in quel complesso di sintomi che si manifestano negli individui, costituzionalmente predisposti, che si espongono ad un cambiamento troppo veloce da climi di residenza a climi di vacanza o anche per ragioni lavorative. Alcuni esempi sono il passaggio da climi di pianura-collina a climi di media alta montagna oppure da climi freddi a climi caldi e viceversa. Trattasi di individui che non riescono ad acclimatarsi in un brevissimo lasso di tempo alla nuova situazione climatica, accusando un complesso di disturbi a carico di vari organi, sistemi ed apparati dell’organismo umano; a tale sintomatologia si dà il nome di Sindrome climatopatica principale. Su un altro versante, le Sindromi climatopatiche secondarie sono un’espressione di significato clinico derivante dalla lunga esposizione dell’organismo umano a particolari condizioni climatiche o microclimatiche (ambienti indoor ed outdoor) caratterizzate da periodiche condizioni meteorologiche in grado di sollecitare stati di disagio fisiologico o patologico (meccanismo dose-risposta)”.
L’innalzamento globale della temperatura, dunque, ha un effetto pericoloso secondo gli esperti: “L’onda di calore del 2003 che colpì Europa Occidentale e quella successiva del 2010 che ha interessato la Russia europea sono esempi ancora vivi, vere catastrofi per l’altissimo contributo pagato in vite umane, in modo particolare soggetti in età avanzata. E’ necessario ricordare che il sistema meteoclimatico mondiale è parte integrante di molti processi che fanno capo allo sviluppo della vita in tutte le sue molteplici manifestazioni. Tempo e clima, rispetto ad altre manifestazioni fisiche del pianeta come forti terremoti e imponenti eruzioni vulcaniche, hanno avuto fino a qualche decennio fa un relativo maggiore impatto sulla salute umana, mentre in epoche storiche si resero protagoniste di carestie di consistente portata per i danni sistematici arrecati ai sistemi agricoli. Sempre in tempi relativamente recenti sono da considerare episodi di siccità su scala relativamente grande, specie in Cina, che hanno determinato profili epidemiologici importanti, con milioni di morti”.