Due lattine al giorno di bevanda energizzante sono sufficienti per aumentare i rischi per la salute del cuore, secondo uno studio australiano. Palpitazioni, tachicardia, dolore toracico: questi i sintomi che preannunciano l’effetto indotto da quelle bevande, tra le quali rientra anche la cola.
UNO STUDIO SU SOGGETTI TRA I 13 ED I 40 ANNI
Lo studio si intitola “A survey of energy drink consumption among young patients presenting to the emergency department with the symptom of palpitations” ed è stato svolto da medici del Dipartimento d’emergenza dell’ospedale “Lyell McEwin” e dall’università di Adelaide. Pubblicato sull’International Journal of Cardiology, è stato condotto in pazienti di età compresa tra 13 e 40 anni, accettati al pronto soccorso dell’ospedale “Lyell McEwin” tra il 2014 e il 2015 con il sintomo delle palpitazioni cardiache.
I ricercatori hanno deciso di effettuare lo studio perchè “le segnalazioni di effetti avversi (compresi i sintomi cardiaci) legati al consumo delle bevande energetiche sono aumentate con il crescere della loro popolarità. Queste bevande possono portare alla luce un rischio di aritmia ventricolare mai evidenziato che comporta oltre alle aritmie anche la morte dei consumatori di bevande energetiche“.
Intervistando i pazienti giunti al pronto soccorso, gli studiosi hanno scoperto che il 30% di loro aveva consumato una bevanda energetica nelle 24 ore prima del ricovero, e il 70% un paio di giorni prima. Il 70% dei pazienti erano anche consumatori regolari. “Otto di questi pazienti ne avevano consumato una grande quantità, cinque o più lattine, e tra questi uno ne aveva bevute 12 insieme con l’alcol“, ha affermato Scott Willoughby, co-autore dello studio. Valutazione: la frequenza cardiaca in questi pazienti era superiore rispetto a quelli con consumo normale, vale a dire una lattina al giorno. Eppure tutti erano in buona salute e nessuno aveva predisposizione o altri fattori di rischio verso le malattie cardiache.
UN MICIDIALE MIX DI CAFFEINA, ZUCCHERO E VITAMINE DI SINTESI
La ragione di questi risultati? L’alto dosaggio di caffeina, zucchero e vitamine di sintesi in queste bevande energetiche. In Francia, nel 2013, sono stati segnalati due morti per infarto in relazione all’abuso di queste bevande. La conclusione dei ricercatori è semplice: la popolazione deve essere istruita circa i rischi connessi alle bevande energetiche ed al loro consumo eccessivo. Perché i rischi sono reali. “E’ improbabile che le persone possano bere sette espresso di seguito mentre abusano più spesso in questo modo delle bevande energetiche, spesso sotto l’influenza di amici o della pubblicità“, spiega il dottor Ian Musgrave, anche co-autore della pubblicazione. QUESTE RICERCHE precedenti dimostrano che il consumo di bevande energetiche può associarsi anche all’aumento della pressione sanguigna e a disturbi di natura neurologica.
QUESTO E’ L’ESTRATTO della pubblicazione australiana nella lingua originale.