Autismo, la terapia relazionale e sul corpo più importante di quella cognitiva

0
1875

Autismo, il quoziente intellettivo migliora più con terapie incentrate sul corpo e sulla relazione interpersonale che sul lavoro cognitivo. Sono i risultati di un lavoro condotto dall’Istituto di Ortofonologia (IdO) e riassunto in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica americana ‘Psychological Reports’.

UNO STUDIO SU 90 BAMBINI AUTISTICI

La teoria dell’IdO è stata documentata su un campione di 90 bambini dai 2 ai 16 anni. “Dopo quattro anni di trattamento – sono le conclusioni della ricerca – 30 bambini (il 33%) sono migliorati passando nella categoria di spettro autistico, e 26 bambini (il 29%) non hanno più soddisfatto i criteri per una diagnosi di autismo. Di questi 26 bambini, all’inizio della terapia 10 avevano una diagnosi di autismo e 16 di spettro autistico”. Ciò sta a significare che “il miglioramento intellettivo non è una conseguenza del lavoro cognitivo, ma di una terapia centrata sul corpo e sulla relazione che consente al bambino di aprire il suo mondo interno all’ambiente sociale, attivando quei meccanismi imitativi essenziali per il loro sviluppo”.  Un concetto in qualche modo anticipato anche da una ricerca condotta dall’Università del Missouri sull’importanza della relazione del bambino autistico con animali da compagnia.AUTISMO
L’obiettivo dello studio è riassunto nell’articolo ‘‘Assesment of a long-term developmental relationship-based approach in children with autism spectrum disorder’: valutare l’efficacia terapeutica dopo quattro anni di trattamento (Progetto Tartaruga, intervento evolutivo globale), in un campione di 90 bambini autistici, monitorando nel tempo i cambiamenti nelle loro capacità cognitive, nel quoziente di intelligenza (QI), di ragionamento fluido (FR) e nel miglioramento dei sintomi autistici (misurati con l’Autism Diagnostic Observation Schedule – Ados).

Il campione studiato si suddivide in 72 maschi e 18 femmine di età compresa tra i 2 e i 16 anni. La prima somministrazione dei test Ados (per valutare la severità del disturbo) e del test Leiter-R (per valutare le capacità di ragionamento induttivo e deduttivo nell’indice ragionamento fluido) è stata fatta su minori di età media di 6 anni e mezzo, l’ultima somministrazione di 10 anni e mezzo. Lo status socio-economico del campione (qualità della vita, occupazione e livello di istruzione dei genitori) è stato distribuito nelle seguenti percentuali: basso 5,6% (5 bambini); medio 70% (63 bambini); alto 24,4% (22 bambini). In maggioranza erano minori italiani (82, 91%), il resto proveniva dall’Est Europa e dall’Asia. Il Leiter-R è un test progettato per valutare l’intelligenza non verbale (livelli induttivo e deduttivo di ragionamento fluido, visualizzazione spaziale e bi-dimensionale, la memoria, l’attenzione, la concentrazione di compiti complessi e la velocità di elaborazione delle informazioni) attraverso una valutazione diagnostica completa dei punti di forza e dei limiti, in relazione a una valutazione neuropsicologica e cognitiva globale. Può essere utilizzato in una valutazione longitudinale dinamica per valutare i miglioramenti attraverso re-test. Ricercatori israeliani hanno sperimentato una tecnica basata sulle sensazioni olfattive per uan diagnosi precoce di autismo.

MIGLIORAMENTI NEL 60% DEI CASI

Stando ai risultati dello studio, all’inizio tutti i 90 bambini avevano avuto una diagnosi di autismo, successivamente 61 bambini (il 68%) erano autistici e 29 (il 32%) entravano nella categoria dello spettro. Dopo quattro anni di trattamento, 34 bambini (il 38%) hanno mostrato una sintomatologia autistica, 30 (il 33%) sono scesi nella categoria di disturbo dello spettro autistico e 26 minori (il 29%) non hanno più soddisfatto i criteri per ricevere una diagnosi di autismo o di spettro autistico. La ricerca sarà presentata al XVI Congresso nazionale promosso dalla Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Psicodinamica del’Età Evolutiva dell’Istituto di Ortofonologia su ‘Il processo diagnostico nell’infanzia. Cosa e come valutare clinicamente sintomi e comportamenti del bambino’ in programma a Roma dal 16 al 18 ottobre.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here