Lotta all’HIV, arrivano due importantissime novità sull’Aids, entrambe in fase di sperimentazione umana. Si tratta della scoperta di un anticorpo monoclonale in grado di cancellare la presenza del virus nei soggetti infettati e dell’avvio di una sperimentazione su larga scala di un vaccino. I progressi scientifici su questo fronte sono stati presentati in questi giorni in occasione della Giornata Mondiale per la lotta all’AIDS WorldAidsDay del 1° dicembre.
OBIETTIVO NUMERO 1: ANNIENTARE IL VIRUS

Anthony Fauci (immunologo statunitense di origini italiane, nella ricerca sull’AIDS pari di importanza a Luc Montaigner e Robert Gallo), direttore del NIAID (National Institute of Allergy e Malattie infettive, NIH, USA), ha presentato una importante novità sull’Aids, un nuovo approccio pubblicato sulla rivista Science nell’articolo intitolato “Antibody treatment surprisingly ‘cures’ monkeys of HIV-like infection“. Consiste nell’uso di un anticorpo monoclonale, simile ad un farmaco (vedolizumab Entyvio) già in commercio per trattare il morbo di Crohn e la colite ulcerosa, che agisce contro la proteina di superficie α4β7 delle cellule immunitarie attaccate dall’HIV. Questo principio attivo è stato somministrato a 11 di 18 macachi infettati con SIV (virus dell’immunodeficienza delle scimmie, preso a modello di comparazione all’HIV) e trattate con farmaci antiretrovirali (ARV tenofovir/emtricitabina + un inibitore dell’integrasi chiamato L-870812). Tre delle scimmie infettate sono state escluse dallo studio perché hanno sviluppato autonomamente anticorpi contro la α4β7. Più di nove mesi dopo l’interruzione dei trattamenti con ARV e con l’anticorpo monoclonale, in tutte le otto scimmie i livelli di carico virale sono diventati molto bassi o non rilevabili. Al contrario, per sette scimmie che hanno ricevuto un placebo al posto dell’anticorpo, c’è stato un rimbalzo della carica virale nelle due settimane dopo l’interruzione del trattamento con ARV. Questa spettacolare e promettenti risultati hanno portato alla costituzione alla fine di agosto di una fase di studio clinico condotto dal NIAID. E’ stato avviato il reclutamento di più di 4.200 persone: di loro, 1.500 saranno le donne sessualmente attive in Africa sub-sahariana che sono ad alto rischio di contrarre l’HIV. L’obiettivo è innanzitutto quello di testare la sicurezza del farmaco, considerato che l’efficacia si ritiene indiscussa anche se Fauci ci tiene a precisare che non si può dire che le scimmie siano guarite, perché si dovrà attendere di vedere che cosa accadrà in futuro.
UN VACCINO IN PROVA SU 5400 PERSONE
Nei primi giorni di novembre 2016 ha preso il via la più promettente sperimentazione di un vaccino contro l’AIDS progettato per impedire che un ceppo di HIV prevalente in Africa del sud sviluppi la malattia. La sperimentazione clinica del vaccino contro l’HIV, chiamato HVTN 702, coinvolge 5.400 uomini e donne (18/35 anni d’età) HIV-negativi che vivono in Sud Africa e coinvolge 15 diversi centri di ricerca. La prima somministrazione è avvenuta il 3 novembre nei confronti di una donna in un ambulatorio di Soweto.
Prima di arrivare a questa sperimentazione su larga scala il vaccino HVTN 702 ha avuto una lunga gestazione. Le sue origini risalgono al settembre 2009, quando l’esercito americano annunciò i risultati riferibili alla sua efficacia nel Thai Trial, che coinvolge più di 16.000 adulti in Thailandia. L’indagine dimostrò che il vaccino denominato RV144 avrebbe ridotto il tasso di infezione da HIV tra i partecipanti al trial del 31% nel corso di tre anni e mezzo. Risultati senza dubbio promettenti, ma non abbastanza per autorizzare la licenza di commercializzazione al pubblico. Ciò ha spinto i ricercatori a condurre ulteriori studi. Così nel 2015 l’HIV Vaccine Network (HVTN), il più grande gruppo di finanziamento pubblico nella collaborazione internazionale volta alla ricerca di un vaccino per prevenire l’HIV, ha avviato uno studio di follow-up di piccole dimensioni, chiamato HVTN 100. L’indagine, condotta esclusivamente in Sud Africa, ha cercato di stabilire se una versione modificata del vaccino RV144 potesse produrre una più potente e duratura risposta immunitaria contro l’HIV. In particolare, il vaccino è stato modificato per agire su un sottotipo di HIV (clade C), che predomina in Africa del sud. I risultati di HVTN 100 hanno dimostrato una risposta immunitaria simile – in alcuni casi, addirittura superiore – a quella osservata nei partecipanti del trial della Thailandia.
I 5.400 partecipanti alla campagna sperimentale HVTN 702 riceveranno cinque iniezioni nel corso di 20 mesi e saranno seguiti per altri tre anni per stabilire se il vaccino provoca un effetto protettivo così come sostenuta dalle precedenti prove cliniche. Se il vaccino HVTN 702 mostrerà risultati positivi tali da autorizzare la licenza da parte del Medicines Control Counsil, si aprirà un periodo di grandi aspettative sula prevenzione dell’infezione. Un ostacolo nel campo dello sviluppo dei vaccini contro l’HIV, com’è noto, è la capacità del virus di mutare e quindi di eludere gli anticorpi che potrebbero bloccarne la propagazione.
QUESTO E’ IL DETTAGLIO della sperimentazione del vaccino HVTN 702